Arrivano macchinari nuovi nel comparto Sanità della regione Veneto e tre apparecchi di ultima generazione andranno alla Ulss 7 Pedemontana. Investimenti tecnologici non solo negli ospedali hub (quelli di riferimento, come il San Bortolo di Vicenza) quindi, ma diffusi in varie strutture della regione.
Per la Ulss 7, si tratta di un apparecchio per la risonanza magnetica acquistato per l’ospedale di Santorso, mentre i due macchinari per la Tac saranno divisi tra Santorso e Bassano.
“In Sanità chi ferma arretra e il Veneto progredisce ancora”, ha affermato l’assessore regionale Luca Coletto a cui ha fatto eco Luca Zaia, governatore del Veneto, che ha detto: “Con questa vera e propria manovra virtuosa, la sanità veneta compie un consistente passo in avanti proprio nel settore delle alte tecnologie”.
E’ stato proprio su proposta dell’assessore alla Sanità che la Regione ha dato il via libera ad una vasta operazione di acquisto di macchinari ad altra tecnologia in tutte le nove Ulss e le due Aziende Ospedaliere.
Si tratta di 25 Tomografie Assiali Computerizzate (Tac), 8 Risonanze Magnetiche, 9 Angiografi Digitali e altri 5 investimenti di diversa tipologia, per un valore totale di circa 30 milioni di euro.
Un milione e novecentomila euro riguardano la Ulss 7 Pedemontana, suddivisi in un milione e centocinquantamila euro per l’ospedale di Santorso e 750mila euro per quello di Bassano.
Le nuove tecnologie entreranno in funzione tra il 2017 e il 2018, a seconda dei lavori strutturali in alcuni casi necessari per ospitarle e dei tempi di acquisto.
“Si tratta dei primi effetti dell’Azienda Zero, della programmazione pluriennale, della visione globale in linea con la rete ospedaliera, delle gare centralizzate – ha commentato Luca Zaia – Una strategia che attuiamo da anni, facendo contemporaneamente i salti mortali per far fronte ai tagli che piovono da Roma. Con un percorso che ci consentisse di poter gestire più autonomamente le nostre risorse, e che invece dobbiamo lasciare a Roma per alimentare sprechi a iosa, si potrebbe fare assai di più. L’intera sanità mondiale, dall’Oms in giù – ha aggiunto il governatore – indica un futuro con sempre meno letti, ricoveri sempre più brevi e interventi sempre meno invasivi e dolorosi. L’obbiettivo si raggiunge potenziando di anno in anno le grandi tecnologie. Il Veneto, ancora una volta, risponde di essere presente”.
Soddisfatto Luca Coletto, che ha dichiarato: “Un piano di acquisizioni rilevantissimo in tempi di vacche magre e tagli nazionali, con il quale confermiamo una delle caratteristiche che rende unico il sistema sanitario veneto: l’eccellenza diffusa, anche tecnologica, su tutto il territorio e non solo nei grandi hub. Non è stato e non sarà facile mettere assieme una somma così ingente, ma ogni euro speso si tramuta in maggiori servizi diagnostici e anche interventistici, come nel caso degli angiografi digitali, con una crescita evidente di qualità. Vorrei far notare – ha concluso Coletto – che molti degli ospedali nei quali vanno le nuove tecnologie sono proprio quelli che, un giorno sì e un giorno no, vengono dati per morti o ridimensionati dal catastrofista di turno. Ecco i fatti in risposta alle chiacchiere”.
Anna Bianchini