Interventi chirurgici aumentati del 23%, rapida ripresa delle attività ordinarie nel ‘post covid’, convenzioni con altre Ulss per rafforzare l’organico e l’introduzione di tecnologie all’avanguardia. Insomma, “l’ospedale Alto Vicentino di Santorso è tutto, tranne che un esempio di sanità al collasso”.
Lo spiega, numeri alla mano, Carlo Bramezza, direttore generale della Ulss7 Pedemontana, che da quando è entrato in servizio, a marzo, ha dato uno scossone al comparto sanitario locale, conquistandosi di fatto la reputazione di “decisionista” che lo aveva accompagnato nei giorni della nomina a dg.
Bramezza replica a Carlo Cunegato, consigliere comunale di Schio, che dopo aver dichiarato che la “Sanità locale è al collasso” si è detto pronto a riportare in piazza le migliaia di persone che avevano manifestato con lui a novembre di 2 anni fa. Ma il battagliero dg non ci sta ad accusare le critiche, che rigetta con forza, riportando numeri in crescita e sottolineando una novità: “Abbiamo chiesto di rivedere alcuni aspetti dei concorsi con l’obiettivo di essere più attrattivi per i giovani specialisti”.Bramezza spiega: “Nuovi primari, un incremento dell’attività operatoria e l’introduzione di metodiche innovative: l’ospedale Alto Vicentino è tutto, tranne che un esempio di sanità al collasso”.
Non nasconde la difficoltà nel reperire personale: “Nessuno nasconde le difficoltà di personale, che come è noto non riguardano certo solo l’ospedale di Santorso e hanno origine in un’errata programmazione dei numeri dei corsi di laurea e delle scuole di specializzazione. Come Direzione ci siamo fatti carico del problema cercando delle soluzioni concrete lavorando su più fronti: rafforzando la collaborazione tra i reparti innanzitutto, ma anche attivando convenzioni con altre aziende socio-sanitarie e chiedendo di rivedere alcuni aspetti dei concorsi con l’obiettivo di essere più attrattivi per i giovani specialisti”.
E i numeri confermano l’efficacia degli sforzi compiuti: “Innanzi tutto – prosegue Bramezza – c’è stata una rapida ripresa delle attività ordinarie, via via che diminuiva il numero dei pazienti Covid. Già nel mese di maggio siamo tornati ad avere sei sale operatorie attive tutti i giorni, addirittura 7 il lunedì, grazie agli sforzi compiuti per garantire un’adeguata presenza di anestesisti. E i numeri confermano i risultati raggiunti: in maggio abbiamo più che raddoppiato la capacità operatoria rispetto alle settimane precedenti e in generale nei primi 5 mesi dell’anno abbiamo svolto 657 interventi in più rispetto allo stesso periodo del 2020, con un incremento del 22,9%. Un recupero che non è possibile ignorare, a conferma di un’inversione di rotta che è già iniziata”.
Anche nei reparti intanto i numeri sono al rialzo: “Sono tornate a crescere le operazioni eseguite in tutte le principali specialità: l’Urologia ha fatto segnare un +91,8%, passando da 207 a 397 interventi, mentre in valore assoluto il primato va all’Oculistica, con 975 interventi eseguiti tra gennaio e maggio, contro i 667 dello scorso anno (+46,2%). Un incremento importante ha riguardato anche la Ginecologia (+18%, da 761 a 898 interventi), mentre confermano il trend generale positivo anche Otorinolaringoiatria (da 133 a 144 interventi, +8,3%) e Chirurgia Generale (da 703 a 704, +7,3%)”.
Unica specialità in controtendenza l’Ortopedia, passata da 390 a 350 interventi (-10,3%). “Per quanto riguarda l’Ortopedia abbiamo attivato una convenzione con l’Ulss4 Veneto Orientale, che ci consentirà fin da subito di rinforzare gli organici, così da recuperare l’attività anche in questa specialità, in attesa dell’esito del concorso indetto da Azienda Zero – sottolinea il dg, che accanto alla crescita dei numeri evidenzia anche l’impegno per la qualità dei servizi proposti – Nelle ultime settimane abbiamo introdotto a Santorso metodiche all’avanguardia, come il trattamento delle aritmie mediante l’ablazione transcatetere piuttosto che l’utilizzo di laser di ultima generazione per alcuni interventi di urologia, e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Qui nessuno nasconde le carenze di personale, ma parlare di sanità “scassata” è del tutto falso. Anzi quello di Santorso è un ospedale che stiamo potenziando giorno dopo giorno, perché ha un grande potenziale e siamo determinati a valorizzarlo. Nel frattempo mentre qualcuno cerca facile visibilità con titoli a effetto, noi ogni giorno curiamo centinaia di pazienti garantendo loro standard eccellenti”.
Anna Bianchini
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