Una tempesta si è scatenata sulla Regione Veneto nei giorni scorsi dopo la pubblicazione di una bufala che preannuncia la chiusura dell’ospedale di Santorso a seguito della riforma sanitaria attuata dalla giunta del governatore Luca Zaia.

Una bufala che descrive l’ospedale Alto Vicentino come “un giovane nosocomio dove rimarranno attivi solo un reparto di lungo degenza con trenta posti letto, un piccolo punto di primo intervento gestito da una cooperativa di medici e lo stabile destinato ad uso di magazzino automatizzato così da stoccare e distribuire il materiale per il nuovo centro di acquisto unico dell’Azienda Zero, facilmente raggiungibile anche grazie al collegamento con l’autostrada”.

Una bufala che Marino Finozzi, presidente a Venezia della Commissione Sanità, ha archiviato con una risata definendola “Uno scherzo di Carnevale”. Ma è dovuto scendere in campo direttamente lui, con tanto di comunicato sul sito ufficiale della Regione, per mettere fine ad un tam tam mediatico che ha impazzato mandando in subbuglio gli uffici dell’entourage del governatore e non solo, visto che l’aria da ‘notizia vera’ c’era eccome, anche perchè alla fine, in calce, c’è riportata con tanto di ‘virgolette’ una dichiarazione del sindaco di Schio Valter Orsi: “Se la notizia fosse vera, faremo sentire la nostra voce”.

“Notizie false – ha commentato il consigliere regionale della Lega Nord – montate ad arte per suscitare preoccupazione, ansie e dar modo a qualcuno di presentarsi come salvatore della patria, quando non c’è nulla da salvare”.

Una bugia bella e buona insomma, anzi una balla vera e propria, finalizzata a mettere in cattiva luce l’ospedale di Santorso, già finito sotto i riflettori più volte per un project financing dal costo esorbitante, per le vetrate poco sicure, per un pronto soccorso poco privato e per tante altre magagne e che è riuscito di recente a ‘brillare’ solo per essere stato scelto come set cinematografico per un film con Paola Cortellesi e Antonio Albanese.

Ma a difendere l’ospedale per acuti, inaugurato nel 2012, ci pensa Finozzi: “L’ospedale di Santorso è all’avanguardia anche in queste Bufala
strategie di disinformazione – ha ironizzato, riportando poi l’argomento su concetti più seri e concreti – E’ una straordinaria realtà destinata ad operare in sinergia e simbiosi con il San Bassiano (di Bassano del Grappa) secondo un progetto che è innanzitutto culturale perché coglie la specificità dell’Alto Vicentino, città diffusa con le sue eccellenze che segnano la Pedemontana. Del resto solo pochi mesi fa il presidente Zaia venne in visita all’ospedale di Santorso proprio per testimoniare con la sua presenza quanto la Regione del Veneto conti su questa struttura e sull’esperienza che sta nascendo attorno alla metropoli diffusa della Pedemontana, realtà all’avanguardia del Veneto vincente, capace di confrontarsi con le esperienze più avanzate non solo in Europa. Nella prospettiva della città metropolitana pedemontana l’ospedale di Santorso è un fattore trainante, perché una vera metropoli nasce attorno a servizi, funzioni, infrastrutture di qualità, in grado di servire il territorio e contribuire a dare sicurezza al cittadino e alle famiglie, ad attrarre capitali oltre che intelligenze. Posta questa strategia, l’unica strada è quella di potenziare l’ospedale di Santorso in sinergia con quello di Bassano. Altro che chiusure o ridimensionamenti che non esistono – ha concluso Finozzi –  Su Santorso si può e si deve puntare perché è attraverso queste infrastrutture che si vince la scommessa del futuro”.

Si torna quindi a parlare ancora di Sanità, argomento che fino a poco tempo fa sonnecchiava in qualche trafiletto di giornale e che ora, dopo il ridimensionamento delle Ulss e il blocco delle assunzioni di personale qualificato, sta prendendo piede nei salotti e nei bar, svegliando la preoccupazione degli utenti che non si sentono più sicuri come un tempo. E’ forte l’interesse dei cittadini di sapere a che cosa vanno incontro se si ammalano, talmente forte da costringere i sindaci a dare spiegazioni ufficiali. Il ‘via’ agli incontri pubblici, dopo l’ultimo incontro della Conferenza dei Sindaci della Ulss 4 (ora comitato dei sindaci del Distretto 2 della Ulss 7 Pedemontana), è il comune di Schio. Valter Orsi, primo cittadino da sempre in prima linea sul tema Sanità, ha organizzato per giovedì 2 marzo un incontro pubblico al Lanificio Conte alla presenza del DG Giorgio Roberti e del presidente dei sindaci Robertino Cappozzo, per spiegare che cosa cambia in effetti con la nuova Sanità.

Anna Bianchini

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