“L’orario unico delle scuole medie di Schio crea un sacco di problemi alle famiglie e siamo l’unico comune dove non ci sono alternative”.

La presa di posizione è di Carlo Cunegato, consigliere di minoranza di TesSiamo Schio, che con un’interrogazione a risposta orale, alla quale sarà risposto al prossimo consiglio comunale, ha dato voce a numerose famiglie che avevano sollevato la questione.

“A partire da questo anno scolastico, tutte le scuole secondarie di primo grado, cioè le scuole medie, di Schio hanno un unico orario, dalle 8 alle 14 dal lunedì al venerdì – spiega Cunegato – Questa decisione ha messo in difficoltà molte famiglie, che hanno subito la scelta senza fosse stata data loro la possibilità di esprimersi in merito. Il nostro Comune è l’unico che non offre tipi di orario differenti, come accade invece negli altri Comuni dell’Alto Vicentino, nei quali permane la scelta dei sei giorni, oppure dei 5 giorni con dei rientri pomeridiani. Le famiglie scledensi, salvo non decidano di portare i propri figli a scuola in altri Comuni, con tutti i disagi e i costi che questo può creare, sono le uniche a non poter scegliere tra più offerte orarie alternative e quindi a doversi uniformare ad un unico modulo nonostante le differenti esigenze di studenti e famiglie”.

3 sono i problemi evidenziati da Cunegato ed includono anche l’inclusione degli alunni disabili, i disturbi alimentari e la pedagogia.

“Per i ragazzi più veloci nell’apprendimento questa organizzazione non rappresenta un problema – spiega il consigliere – Ma i ragazzi con disabilità, tutelati dalla legge 104/92, che hanno disturbi specifici di apprendimento e sono tutelati dalla legge 170/2010, quei ragazzi che semplicemente hanno dei processi cognitivi che richiedono più tempo, sono e verranno sicuramente penalizzati da questa organizzazione oraria. Poi c’è il problema dei disturbi alimentari, perché gli studenti finiscono per mangiare sempre dopo le 14.30 o addirittura più tardi. I ragazzi delle medie sono in un particolare periodo di crescita e necessitano di regolarità nell’alimentazione. Infine c’è un problema che riguarda la pedagogia – ha continuato – Il punto di vista pedagogico è drammaticamente sacrificato sull’altare di scelte meramente organizzative e, magari, economiche. I livelli di attenzione tendono a scendere con l’aumentare della stanchezza, il che significa far perdere ogni giorno un’ora di tempo scuola ai ragazzi (e di tempo diurno per le altre attività extra scolastiche e per la loro socialità), rendendo così inefficace l’insegnamento e riducendo in tal modo la loro preparazione in vista della loro futura vita scolastica”.

Roberto Polga, assessore all’Istruzione nel comune di Schio, ha confermato che la settimana corta antimeridiana sarà l’unica scelta possibile per i prossimi anni, senza mettere in discussione l’imposizione dell’unica opzione oraria che ha tolto agli studenti la libertà di scegliere sulla base delle loro specifiche peculiarità.

“Vogliamo chiedere a sindaco e giunta se condividono le nostre preoccupazioni – ha concluso Cunegato – e se pensano di intervenire per cambiare questa situazione, cioè per dare nuovamente una possibilità di scelta alle famiglie”.

A.B.

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