Il parco della Valletta di Schio rischia di diventare come Campo Marzo, con spacciatori con tanto di carta d’identità prevista dalla norma che prevede che i richiedenti asilo ne abbiano in diritto e a ‘carico’ dei Comuni ospitanti. L’allarme non è solo di Alex Cioni e del comitato ‘Prima Noi’, ma anche del sindaco in persona Valter Orsi, che esattamente un anno fa, assieme alla collega di Montecchio Maggiore aveva preso carta e penna per informare la Prefettura di quello che non avrebbe voluto fare: proprio quello di dare la carta d’identità a richiedenti asilo che vivevano a Schio dopo i primi tre mesi di accoglienza.

“Le mie parole sono state inascoltate – racconta il primo cittadino scledense, che assieme ad un comunicato stampa allega anche la lettera dell’anno scorso al Prefetto ed una nuova in cui rinnova l’appello di essere ascoltato – l’altro giorno, i carabinieri e la Polizia Locale hanno eseguito un blitz al Parco delle Vallette, segnalando degli spacciatori nigeriani. Scopro che tra questi vi è un giovane che aveva la carta d’identità del Comune di Schio, quindi ero stato profetico assieme alla collega di Montecchio quando palesavo al Capo del Governo di Vicenza le mie ansie. Tutto si è avverato – conclude Orsi –  sono stato come Cassandra e con questa circolare che ci impone di iscrivere i profughi all’anagrafe, accogliamo spacciatori. Ho chiesto ancora una volta al prefetto di intervenire perché la situazione-sicurezza rischia di farsi allarmante. Siamo costretti a spendere soldi per blindare mercati, manifestazioni e obiettivi sensibili della nostra città, ma dalle direttive che arrivano ai comuni si evince che il peggior antagonista sono le norme governative”.

N.B.

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