Che nel governo italiano i ministri non brillino di istruzione scolastica è purtroppo cosa nota. Che lauree e diplomi per chi governa siano otpional è un dato di fatto.
Deve essere per questo che alcuni cittadini di Schio sono caduti nel tranello del messaggio istituzionale diramato (in teoria) dal governo per avvisare che ‘Il nostro governo desidera che lei ospita a casa sua una famiglia di profughi’. E il messaggio continua, sempre sulla stessa lunghezza d’onda, sfoggiando errori grammaticali all’altezza di Antonio Razzi e totale assenza di firme istituzionali.
Ma a Schio qualcuno ha preso paura. Terrorizzati dall’idea di trovarsi qualche profugo in casa, nonostante nessun media nazionale avesse annunciato la novità, coloro che hanno dato per scontato che un messaggio così farcito di errori grammaticali potesse in effetti essere firmato da uno a caso dei nostri ministri, si sono spaventati e hanno contattato il comune.
Errori grammaticali grossolani ed eclatanti, nessun timbro istituzionale, niente data né firma. Perché credere ad un messaggio così?
Segno dei tempi. Segno che c’è chi non ha proprio nulla da fare, che (agli occhi di molti) la politica nazionale ha l’autorevolezza dell’Almanacco delle Giovani Marmotte e soprattutto, che tra chi si prende la briga di usare i profughi per fare scherzi, la cultura di base (ma proprio base base) scarseggia.
Per metterci una toppa è intervenuto perfino il sindaco Valter Orsi, che ha ritenuto opportuno emanare un comunicato stampa per avvisare i cittadini (quelli che non ci erano già arrivati da soli), che l’avviso è solo una bufala e che grazie ad una denuncia, ora è caccia aperta all’autore dello scherzo.
“E’ inaccettabile che i cittadini subiscano questo genere di violenza – ha dichiarato Orsi che attraverso il cittadino che ha segnalato questa situazione ha già provveduto a sporgere denuncia – Non si tratta soltanto di un’azione deprecabile e di cattivo gusto da parte di perfetti idioti che tra l’altro usano la lingua italiana in modo approssimativo, speculano su un problema e offendono la sensibilità di molti, ma di una vera e propria truffa, in quanto i numeri di telefono indicati sono a pagamento e una volta chiamati vanno a scalare il credito telefonico. Invito ancora una volta i cittadini a fare attenzione a ogni messaggio o telefonata sospetti e nell’eventualità a segnalarli alle autorità competenti”.
Anna Bianchini