“Altro che reddito di cittadinanza e navigator nei centri per l’impiego, il Veneto deve difendere la sua autonomia sui servizi e sul lavoro”.

Parole di Stefano Fracasso, capogruppo consigliare del Pd in Regione, che ha preso posizione a fianco dell’assessore alla Formazione e al Lavoro Elena Donazzan criticando in modo deciso il reddito di cittadinanza e la conseguente ipotesi di assunzione di 10mila persone per i centri dell’impiego. Sarebbero quegli ormai famosi ‘navigator’, voluti dal Movimento 5 Stelle, destinati a traghettare il disoccupato dal reddito di cittadinanza al mondo del lavoro.

Figure che, oggettivamente, nel nord-est non servono e che non rientrano nelle esigenze del sistema del Veneto.
Il perché non è difficile da comprendere, visto che in Veneto, da tempo, nonostante ci sia crisi e si registri un calo in molti settori, l’occupazione non manca.

Certo, sono troppi i lavoratori pagati troppo poco rispetto al costo della vita, soprattutto a farne le spese sono gli apprendisti. E sono in particolare gli apprendisti a stare a cuore a Fracasso, che ha sottolineato: “Non ha senso tagliare i fondi dell’alternanza scuola-lavoro e assumere 10mila persone per i centri per l’impiego (i navigator). Siamo al paradosso. È mai possibile che un giovane veneto che lavora da apprendista prenda meno di uno che se ne sta a casa con il reddito di cittadinanza?”

A finire nel mirino del consigliere del Pd è ovviamente il reddito di cittadinanza. E nonostante da Roma il Partito Democratico abbia lanciato la proposta di un referendum per abolirlo e nonostante la Lega governi sia il Veneto che l’Italia, il provvedimento, da Belluno a Rovigo e da Venezia a Verona, è un pugno nello stomaco.

“Non capita spesso, anzi. Ma questa volta devo dare ragione all’assessore Donazzan. È giusto che il Veneto difenda la propria autonomia e la propria efficienza in tema di servizi per il lavoro – ha continuato Fracasso – Cinquecento nuovi assunti nei servizi per l’impiego? Con quali competenze? E poi con quale valutazione delle vere esigenze del sistema veneto? Il reddito di cittadinanza è un’enorme misura assistenziale, pure le Acli lo hanno denunciato. Quello di cui abbiamo davvero bisogno è altro: abbiamo bisogno di far costare meno il lavoro in modo che se ne crei di più”.

A.B.

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