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Thiene. Essere donna e giornalista. Al Fonato “Quando il cuore si infiltra”. Video

Si è concluso con “Quando il cuore si infiltra” il ciclo di incontri al Fonato di Thiene dedicato all’universo femminile. Protagoniste della serata due donne che per passione hanno scelto una professione spesso condizionata dal maschilismo.

Sul palco del Fonato ospiti le due giornaliste Natalia Bandiera direttore di Altovicentinonline e Maria Luisa Duso giornalista del Giornale di Vicenza. A presentare e moderare la serata l’assessore comunale Maria Gabriella Strinati che le ha così  introdotte al pubblico: “Donne che ogni giorno devono rapportarsi con situazioni a volte tragiche e drammatiche, affrontandole con una sensibilità femminile che le differenzia”.

Le due giornaliste hanno raccontato l’inizio delle loro carriere e di come sono riuscite ad affermarsi nel  giornalismo, ambiente dai forti toni maschili, grazie  alla loro sensibilità femminile che ha dato un volto nuovo al dare notizia.   Attraverso propri aneddoti  le due giornaliste hanno condotto il pubblico presente all’auditorium nella dimensione di ‘donna-giornalista’, che non esita a  camminare in punta di piedi nelle vite altrui, sacrificando talune volte la notizia per un senso di responsabilità: “Il mio essere donna e mamma mi rende ancor più sensibile di fronte ai casi delicati – spiega Natalia Bandiera – Sacrifico le letture ed i click del mio giornale pur di tutelare una vittima di violenza”.

“E’ quel brivido particolare, quell’empatia che provo che spesso differenzia le notizie che scrivo. Uno sforzo enorme a raccontare le storie di dolore di persone che hanno vissuto momenti drammatici, dei piccoli eroi della quotidianità – spiega Maria Luisa Duso giornalista del Giornale di Vicenza – Non sono casi di cronaca nera, ma storie particolari che sempre più spesso i lettori, e anche i colleghi uomini, ci chiedono”.

Un excursus della loro carriera di giornaliste, da quando pigiavano le dita sui tasti delle macchine per scrivere o dettavano la notizia al proprio capo redattore in una cabina telefonica, ad oggi con una tecnologia che se rende più semplice e più veloce il loro lavoro, rischia di gettarle un giorno sì e uno no nella gogna dei leoni da tastiera, incuranti di quanto lavoro e approfondimento si celi dietro un articolo pubblicato. Vicende delicate, scritte nero su bianco su di una pagina di giornale, come hanno raccontato le due giornaliste, che le vedono come spugne che assorbono gli stati d’animo di chi queste storie le vive.
Maria Luisa Duso inizia con la radio e con lo sport e poi passa al giornalismo scritto “Il 19 settembre del 1988 mi viene chiesto di gestire la cronaca nera e lo sport per il Giornale di Vicenza – continua – All’epoca significava partire ogni giorno, con la mia auto, e cercare sulla strada, nei pronto soccorso le notizie. Mille corse che oggi rifarei”.

Natalia Bandiera nasce con la cronaca nera a Messina: “C’è un enorme differenza tra il giornalismo di oggi e di ieri. Tanti sacrifici a ‘cacciare’ la notizia, senza orari e a volte con poco tempo per scriverla – continua – Ma nonostante io venga dalla cronaca nera, dove il linguaggio crudo è dettato dalle regole del giornalismo, mi è impossibile non cercare un compromesso col mio cuore di donna e mamma, soprattutto quando al centro della notizia ci sono dei minori o delle vittime di violenza”.

“In questa serie di incontri al Fonato abbiamo affrontato varie tematiche dell’essere donna – spiega Maria Gabriella Strinati – Abbiamo tracciato un quadro storico, dai primi diritti all’emancipazione femminile, dal ruolo femminile del mondo del lavoro e dell’istruzione. Abbiamo raccontato di come ancora oggi alla donna subisca il ruolo debole nel mondo del lavoro, con difficoltà oggettive ad entrarci, e di donne vittime di violenza domestica. Con questo ultimo incontro abbiamo voluto porre l’accento sul valore aggiunto che l’esser donna porta in un campo tosto come quello del giornalismo”.

Paola Viero
(Video montaggio a cura di Jacopo Baldin)