E’ tornato l’ordine all’ex scalo merci di Thiene. Hanno fatto la loro comparsa i posti auto delimitati dalle strisce bianche, dopo il caos che aveva caratterizzato l’avvio del cantiere di riqualificazione dell’area a ridosso della stazione dei treni.

Una baraonda di auto, parcheggiate alla meno peggio, che aveva creato non pochi disagi per quei pendolari che ogni mattina prendono un treno, andnado al lavoro o a scuola. Il tutto accompagnato da lunghe code di mezzi che invadevano via Vittorio Veneto.

Da qui, la decisione del sindaco Casarotto di fare aprire l’area dei Comboniani da utilizzare come parcheggio.

Perché il Comune non ci ha pensato?
Se ora parcheggiare l’auto non dovrebbe essere più un disagio (la pittura è ancora fresca sull’asfalto), desta perplessità che l’amministrazione non ci abbia pensato prima. Lasciando avviare un cantiere senza mettere in campo una soluzione preventiva, che ovviasse ad una problematica che era annunciata.
Ma di tempo per pensarci ce n’era, considerato che i lavori sono partiti in ritardo, tra annunci e stop.
Il cantiere dell’ex scalo merci s’impianta complessivamente su un’area di 20mila metri quadri, rappresentando un’opera dalla non indifferente portata, non solo economica.
Lavori dal forte impatto sul normale vivere quotidiano di una cittadina di 25mila anime, concentranti in punto nevralgico come quello della stazione dei treni.
Pare quindi inverosimile che non fosse stato studiato prima, e a tavolino, un piano per evitare quello che è accaduto nei giorni scorsi, tra soste selvagge, multe e rimozioni.
Senza magari pensare di sfruttare, in maniera provvisoria, l’area a nord del cantiere (dove sorgerà il nuovo discount da 1500 mq). Valeva forse la pena  preparare di già quei 135 posti auto, che in futuro saranno a servizio dell’attività commerciale, lasciandoli usare nel frattempo ai pendolari?

Una soluzione non così scellerata, che abbiamo sottoposto a Maurizio Dal Santo, geometra e  progettista del ‘piano stazione’ , il quale si limita a confermare la nostra ipotesi,  che lui stesso aveva da tempo prospettato all’amministrazione comunale.

Paola Viero

 

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