Raddoppio Carrefour e Cappuccini. A Thiene un quartiere che, di stare al palo, non ne vuole sapere. Se con le risposte del sindaco Casarotto aumenta il dissenso, i cittadini si rivolgono a Sergio Mattarella. Partito il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, per “fermare ed annullare il piano di lottizzazione”.

Un ‘fermi tutti’ sull’aumento del centro commerciale a sud di Thiene, passato dalla giunta Casarotto. Ma, soprattutto, impedire quel traffico che aumenterebbe nelle stradine del quartiere. Due le delibere di giunta a dare il via libera alla variante, la prima del 24 agosto l’ultima del 19 dicembre scorsi. In sunto, l’ok a fare calare su Thiene 22.500mq rispetto ai 12.662 attuali. Un balzo di superficie commerciale, quasi l’80%, che comporterebbe gioco forza un aumento di traffico. Auto, e quant’altro, dirottati proprio sul quartiere dei Cappuccini. Colpite maggiormente via Biancospino e corso Campagna, con una stima di traffico in aumento del 70% e del 50%. Il tutto impattando su una viabilità, ricordiamolo di quartiere, che poco riuscirebbe a smaltire il via vai di veicoli.

Maggiore traffico, vita di quartiere stravolta, salute a rischio.  Questi i punti dolenti sui quali i residenti del quartiere non vogliono retrocedere di un solo centimetro. A poco sarebbero servite le risposte date dal sindaco Casarotto, nel corso di un’assemblea pubblica, peraltro giocata in casa, lo scorso 12 marzo. “Non facciamo tragedie- disse allora Casarotto -L’autorizzazione non l’abbiamo data noi, ma la Regione. Compito nostro è stato, dal punto di vista urbanistico, darne la compatibilità. Ora toccherà sempre a Venezia valutare l’impatto sulla viabilità. Abbiamo ridistribuito il traffico in maniera equa”.

oltre al ricorso a Mattarella, anche la petizione
Poco serve disquisire sull’equità, o meno, ragionata da chi comunque al progetto di variante non ha posto ostacoli. Si passa alle vie di fatto ai Cappuccini, incaricando un legale di fiducia, per il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, già notificato al Comune di Thiene, oltre che alla Regione Veneto ‘per conoscenza’ ed alle società che si sono mosse alle spalle di Carrefour.
Ma non si fermano gli abitanti del quartiere. Il 30 aprile è partita anche una petizione popolare che andrà depositata in Comune. Oltre 550 le firme raccolte in pochi giorni, di casa in casa, ma anche recandosi alla ‘tabaccheria del Corso’, sempre a Thiene.

Una raccolta che proseguirà, anche in vista della nuova assemblea pubblica di quartiere, fissata per il 14 maggio alle 20, sempre al teatro di via Padre Leopoldo. “Molta preoccupazione e dissenso tra i residenti dei Cappuccini – come si legge nel volantino del Comitato di Quartiere – Nuova assemblea, con un tecnico specializzato in urbanistica, che illustrerà nel dettaglio il progetto e gli effetti che graveranno su via Biancospino, corso Campagna e le arterie secondarie, se verrà realizzata la nuova viabilità proposta dall’amministrazione comunale”.

in quattro contro il Comune
Sono quattro i cittadini firmatari del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica Mattarella. Fabio Spinato, Carmelina Cola, Katiuscia Fabris e Rosanna Trevisan hanno dato mandato all’avvocato Valeria Porelli di Vicenza di agire contro il Comune di Thiene Sedici pagine che racchiudono la storia del Carrefour. Dai cambi di società, sino all’iter amministrativo sfociato nell’approvazione della variante. Un ricorso che sfocerà in Consiglio di Stato e che dirà la parola finale sul caso ‘raddoppio del Carrefour’. “E’ impensabile che, soprattutto in Corso Campagna, pensino di sversare il traffico del centro commerciale-commenta Fabio Spinato, primo dei quattro firmatari – Lì, dove, non c’è mai stato spazio per un passaggio pedonale. E’ impensabile che via Biancospino possa diventare arteria a servizio di un solo privato, il centro commerciale, quando invece è una strada di quartiere. Via che, molto presumibilmente, verrà utilizzata da chi, spostandosi tra Schio e Vicenza, vorrà bypassare il traffico di via Marconi-via Vittorio Veneto e via dell’Autostrada”.
Manca tanto, inoltre, in termini di viabilità. Partendo dalla famosa bretella dal casello di Thiene alla superstrada Nuova Gasparona. Un progetto fantasma da 14milioni di euro e che di anni sulle spalle ne ha non pochi.  Al di là di qualche picchetto piantato a terra, nella notte dei tempi, non è mai partito. Un’infrastruttura che, sulla carta, doveva smaltire il traffico che intasa la porta sud della città.

Cosa chiedono?
“La sospensione delle delibere e degli atti del Comune, nonché il loro annullamento oltre alla condanna del Comune di Thiene al risarcimento dei danni”. Una richiesta che si fonda sull’illegittimità con la quale l’amministrazione comunale avrebbe agito. “L’istruttoria svolta dal Comune di Thiene è stata lacunosa- come messo nero su bianco sul ricorso- Ed è dimostrato dal contenuto della variante,in particolare nella parte in cui,come più volte rilevato, in aperta violazione dei criteri informatori del PUA e dei parametri posti dal Piano degli Interventi, dispone il collegamento viario con via Biancospino e, quindi, la fine dell’impermeabilità tra l’area commerciale e quella residenziale sino ad ora garantita sia dal Piano degli Interventi, sia dal Piano Urbanistico Attuativo precedente alla variante”.

Paola Viero

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