Quando essere campioni non significa sempre scendere  in campo e vincere, ma su quel campo portarci tutti a giocare. Un tutti che includa ogni persona, normodotata o non.  Trionfando sulla sfida di tutti i giorni, portando un respiro di ‘normalità’ alle famiglie con figli disabili. A Thiene venerdì 5 ottobre, alle 20.30, al teatro delle opere parrocchiali arriveranno atleti e campioni, per lanciare un messaggio importante: “Sport a 360°, come aggregazione ed inclusività, per vincere i propri limiti”.

L’evento è organizzato dall’assessorato allo sport e al tempo libero, in collaborazione con il Centro Medico La Piazzetta. L’obiettivo della serata, infatti, è parlare di sport a trecentosessanta gradi,  come mezzo di aggregazione, come svago, come pratica per lo sviluppo psicofisico e per rilassare, come lavoro o semplicemente divertimento, ma anche per vincere i propri limiti.

Elena, forza di mamma
Ma tutto parte da una mamma, alle prese col proprio bimbo disabile e con la voglia di vederlo praticare una disciplina sportiva, che rendesse ‘normale’ la vita in famiglia. Guardandolo giocare in una squadra, trovandosi infine a fare il tifo per lui, promettente atleta 13enne di baskin. Ma a monte le difficoltà, dalla semplice visita medica, ai certificati che occorrono per iscrivere un ragazzo in una società sportiva. “Ma soprattutto il problema più grosso è stato trovare sensibilità e flessibilità –  spiega la mamma,  Elena Mantiero –  Due elementi basilari per chi ha la voglia di far ‘vivere’ il proprio figlio disabile. Cosa che sono riuscita a trovare nel Centro Medico La Piazzetta e, parlando coi titolari Roberto e Sara, lanciare l’iniziativa sposata dall’assessore Michelusi”.

Sport per tutti
“La sfida più difficile dello sport è poterlo proporre a tutti – dichiara l’assessore Giampi Michelusi – Questo è il focus dove questa amministrazione sta concentrando tutte le proprie forze. Non è tanto importante diventare un campione, che sicuramente gratifica l’impegno e gli sforzi profusi, ma è fondamentale offrire una proposta sportiva che, per le sue peculiarità, risulti particolarmente adatta ad accogliere e favorire lo sviluppo della socializzazione sia per normodotati che per persone speciali. Dare la possibilità a chiunque di praticare una disciplina sportiva, a prescindere dai risultati agonistici”.

“Vogliamo creare una rete specialistica”
Un’attività dunque che dovrebbe essere per tutti, grandi e piccoli, normodotati e disabili, disabili fisici e disabili neurocognitivi. Ma per arrivare, bisogna sapere dove andare. “Chi si trova a vivere con un familiare disabile, spesso tende a chiudersi nelle quattro mura di casa – spiega Sara Lebosi, contitolare assieme al marito Roberto Ziggioti del Centro Medico La Piazzetta – Precludendosi le tante opportunità presenti sul territorio. Per questo stiamo lavorando per creare, all’interno della nostra struttura, una rete specialistica che si occupi prettamente di disabilità. Dal dare informazioni su quali società sportive propongano attività per i disabili, al fornitore nominativi di specialisti. Portando anche questi medici al Centro, rendendo ancora più immediato il sostegno alle famiglie”.

“Vogliamo parlare di sport – affermano i responsabili del Centro Medico La Piazzetta – e delle sfide che i grandi atleti hanno dovuto affrontare per poter allenarsi e per raggiungere i loro obiettivi, delle sfide forse ancora più grandi che atleti con disabilità acquisita devono superare per potere di nuovo approcciarsi allo sport, fino a portare l’attenzione sulle difficoltà che si presentano ai ragazzi con disabilità neurocognitiva quando le famiglie vogliono inserirli nel mondo dello sport. Purtroppo solo il 10% dei ragazzi affetti da una qualche forma di disabilità praticano sport. A volte le famiglie non sanno dell’esistenza dello sport inclusivo, a volte non sanno a chi rivolgersi, a volte sono abbandonate a se stesse e portare un figlio a fare sport sembra una sfida impossibile. Noi vogliamo parlare di questo, lo sport c’è , e deve poter essere per tutti. La vera sfida è riuscire a fare praticare sport, in una delle sue molteplici forme, a tutte le persone, anche a quei bambini, a quei ragazzi che vivono in una condizione di disabilità cognitivo comportamentale, per affermare con forza il loro diritto e quello delle loro famiglie ad un percorso salutistico, ma anche integrativo, inclusivo, dall’elevato valore sociale”.

I campioni della serata
La serata è condotta dal giornalista Mauro Dalla Pozza e vedrà alternarsi le testimonianze di atleti amati, che hanno saputo vincere le prove che si sono trovati avanti con risultati importanti. Saranno ospiti dell’incontro thienese l’azzurra Gabriella Dorio, oro olimpico nei 1500 metri, Filippo Pozzato, ciclista azzurro vincitore di due tappe del Tour de France, Michael Carollo, campione del mondo di sci Special Olympics, Daniele Orsato, arbitro di calcio internazionale, Martina Dogana, triatleta azzurra, il runner Federico Rossi, Silvia Corradin, campionessa italiana Fisdir nuoto 200 metri misti e 50 metri delfino, Salvatore Cimmino, fondatore del progetto “A nuoto nei mari del globo” e Sira Miola, referente nazionale del progetto Baskin@scuola e componente della Commissione Nazionale CIP.
Gli ospiti condivideranno con il pubblico le proprie fatiche, soddisfazioni ed esperienze, diverse anche perché tutte diverse sono le discipline sportive a cui i campioni appartengono e differenti le loro situazioni personali. Un’occasione interessante per il grande pubblico di ascoltare dalla viva voce dei protagonisti cos’è per loro lo sport e quali sfide, nella vita e nello sport, hanno saputo affrontare e vincere.

Appello alle aziende: “Donate l’1% del vostro utile per creare opportunità”
Da sei anni assessore allo sport di Thiene Giampi Michelusi, di suo sente, di avere dato una spinta fondamentale al connubio ‘sport e socializzazione’. “Allenarsi, fare parte di un gruppo o di una società sportiva è importante per un giovane disabile. Come amministrazione, in tal senso, abbiamo investito e continueremo a farlo. Ma serve anche l’aiuto esterno – conclude- Per questo lancio un appello alle tante aziende dell’alto vicentino: ‘aiutateci’. Donando parte del vostro utile per investire in attività inclusive. Assieme a queste realtà del territorio potremo fare bingo, creando una società attiva”.

Paola Viero

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