187mila euro in meno per i lavoratori della Ulss 7 Pedemontana a causa degli accordi tra Ulss e Azienda Zero, che secondo i sindacati di Fp Cgil “Tolgono di fatto risorse ai lavoratori”.

Gli accordi riguardano la gestione delle procedure per il trasferimento di funzioni, personale e conseguenti risorse economiche dalle diverse aziende sanitarie del Veneto ad Azienda Zero, in seguito all’accentramento presso quest’ultima di alcune attività oggi in capo alle singole Ulss. Gestione degli acquisti, gare di appalto e concorsi, saranno a gestione diretta di Azienda Zero, già finita nel mirino di chi era contrario alla riforma sanitaria proprio per l’accentramento di potere decisionale e monopolio diretto della Sanità veneta.

A prendere posizione per la tutela dei dipendenti delle Ulss Pedemontana e Berica è Giulia Miglioranza, della segretaria generale di FP Cgil di Vicenza, che ha illustrato la dura presa di posizione del sindacato di via Vaccari 128 sugli accordi aziendali nelle Ulss e in Azienda Zero “che di fatto tolgono risorse ai lavoratori, ma che sono stati firmati da altre sigle sindacali”.
“Funzione Pubblica CGIL di Vicenza ha scelto di non sottoscrivere gli accordi, proposti dalle due Ulss della provincia e dai rappresentanti della neo-istituita Azienda Zero, e sottoscritti invece dalla maggioranza delle altre sigle sindacali presenti ai due tavoli di confronto – ha spiegato Giulia Miglioranza a nome di FP Cgil di Vicenza – I tagli lineari dei fondi corrispondono a circa il doppio delle risorse teoricamente necessarie per garantire la parità di trattamento economico al personale che, su base volontaria o per mobilità d’ufficio, dovrà trasferire il proprio posto di lavoro a Padova, sede dell’Azienda Zero. Infatti, se da un lato è previsto un taglio dei fondi contrattuali pari allo 0,96% del totale, la previsione di personale che potrebbe transitare dalle due Ulss vicentine ad Azienda Zero si ferma allo 0,46% per l’Ulss 8 Berica, allo 0,48% all’Ulss 7 Pedemontana. Tutto questo potrà comportare minori progressioni, minore produttività e minori risorse per straordinari e indennità per gli oltre 8.600 lavoratori delle aziende sanitarie del vicentino, già impoveriti dall’assenza del rinnovo del contratto nazionale, fermo Giulia Miglioranzaormai da sette anni.

Le aziende sanitarie e i sindacati che hanno sottoscritto l’accordo, hanno motivato la loro posizione evidenziando come obiettivo quello di evitare esuberi di personale, proprio a fronte dell’accentramento di alcune attività in Azienda Zero. Ma Funzione Pubblica CGIL di Vicenza respinge a forza questa ipotesi “perché è difficile pensare a reali eccedenze di personale amministrativo, all’interno di aziende che ormai da anni non assumono impiegati, nemmeno per far fronte  ai pensionamenti”.

La Funzione Pubblica Cgil rispedisce quindi al mittente la proposta di un accordo che penalizza la maggioranza dei dipendenti delle due Ulss e chiede, insieme alla struttura regionale, la riapertura di un tavolo istituzionale per provare a riattivare il percorso di confronto che si è interrotto a causa di questa forzatura da parte della Regione. “Se ciò non sarà possibile, si vedremo costretti a cercare risposte in un’aula di tribunale – hanno sottolineato dal sindacato – convinti del fatto che la procedura che ha portato alla sottoscrizione degli accordi recentemente firmati sia irregolare, oltre che penalizzante per i lavoratori e le lavoratrici”.

A.B.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia