L’ospedale di Bassano ha registrato oggi un boom di accessi non programmati in un solo giorno e la direzione sanitaria torna a ripetere, per l’ennesima volta, “di andare in ospedale solo se strettamente necessario, da soli e su appuntamento dove è possibile”.

L’emergenza coronavirus non è finita, è stato dichiarato attraverso tutti i media dalle istituzioni, ma molte persone, solo per il fatto che si sia parlato di ‘allentamento’ del lockdown, preferiscono pensare ad un ‘libera tutti’. E’ proprio questo a far preoccupare anche i dirigenti sanitari della Ulss 7 Pedemontana che, come avevamo annunciato lo scorso 16 aprile spiegando le nuove modalità di accesso agi ospedali, stanno programmando la riapertura degli ospedali di Santorso, Asiago e Bassano del Grappa ma non riescono a nascondere la preoccupazione che gli utenti non rispettino le regole.

“Ospedali e residenze per anziani sono i posti in cui si rischia maggiormente il contagio da coronavirus e lì si trova la parte più debole e a rischio della popolazione”, ha spiegato Bortolo Simoni, commissario della Ulss 7 Pedemontana. Il rischio che il coronavirus riparta c’è, anche se i numeri hanno rallentato la loro corsa e per mantenerli in calo e continuare la graduale fase di riapertura al pubblico di strutture ospedaliere e servizi “è necessario che non risalgono, altrimenti si blocca tutto un’altra volta”.

L’obiettivo è far ripartire gli ospedali di Bassano e Asiago già da lunedì, con graduale ripristino delle attività chirurgiche, ambulatoriali e di laboratorio. Sarà più lento il ripristino di tutte le attività dell’ospedale di Santorso, dove comunque dal 18 maggio, se non ci saranno imprevisti, è previsto il rientro del reparto di Oncologia (momentaneamente trasferito a Bassano) ed il ripristino delle attività per i pazienti oncologici.

L’accesso in ospedale

Da lunedì 4 maggio ci saranno varchi per l’accesso in ospedale, presidiati da personale e dotati di screening per la misurazione della temperatura. Ogni persona potrà accedere se dotata di dispositivi di protezione individuale (che deve comunque indossare mentre compie il tragitto casa-ospedale). Mascherine, guanti e gel igienizzante saranno comunque a disposizione in ogni ospedale della Ulss7.

“In ospedale si va da soli ed eventuali accompagnatori saranno allontanati”, ha spiegato Simoni, spiegando che solo le persone più fragili o impossibilitate alla guida potranno essere accompagnate.

Ogni accesso avverrà su appuntamento e sarà possibile accedere al massimo 5 minuti prima del proprio turno, per non creare assembramenti in sala d’aspetto. Gli accessi d’urgenza saranno gestiti attraverso il pronto soccorso e i pazienti saranno sottoposti a tampone, anche in caso di necessità di intervento chirurgico.

“Serve grande rigore, tanta pazienza, ragionevolezza nell’accesso agli ospedali – ha raccomandato ancora una volta Simoni, chiedendo ai media di diffondere il messaggio agli utenti – La ripresa dovrà essere graduale, prudente, progressiva, con mantenimento del sistema di distanziamento sociale e delle misure in essere. Questo è fondamentale per la protezione di operatori e cittadini”.

L’effetto covid

Come c’era da aspettarsi, l’emergenza coronavirus ha avuto un impatto molto forte sui numeri degli ospedali della Ulss 7 Pedemontana. Se comparando gennaio e febbraio del 2020 a quelli del 2019 si nota che i numero sono molto simili, mentre c’è una grande diversità tra gli accessi a maggio del 2019 e quelli del 2020.

Marzo 2020 ha registrato -31,5% dei ricoveri a Santorso rispetto all’anno precedente e -29% ad Asiago. Al Pronto Soccorso di Santorso nel 2020, -59,8% di accessi (con i codici bianchi calati addirittura del 74%) e -51,7% ad Asiago. Per quanto riguarda l’attività operatoria, nel mese di marzo a Santorso il calo è stato del 59,7%, percentuale più alta rispetto al -50% di tutto a Ulss e giustificata dalla riorganizzazione dell’ospedale in centro covid.

“Si ricomincerà dalle attività più urgenti, i pazienti verranno richiamati – hanno spiegato i dirigenti, in conferenza stampa insieme al commissario – Non ci sarà più una ripresa delle attività con le stesse modalità di prima del coronavirus, la ripresa sarà selezionata, con massima attenzione alla sicurezza e la necessità di tenere la gente il più possibile fuori dagli ospedali. Saranno limitate le visite ai degenti e gradualità e cautela saranno le parole d’ordine dei prossimi mesi”.

Raccomandazioni ai cittadini

“Si raccomanda ai cittadini massima collaborazione altrimenti in numeri risaliranno e saremo costretti a chiudere tutto – ha sottolineato Simoni – Santorso riaprirà più lentamente, perché mantiene la priorità sulle attività covid- La ripartenza sarà più lenta, sia per il ripristino dei reparti che per riorganizzazione della logistica e del personale. Se gli indicatori rimangono stabili si rimane aperti, ma se gli indicatori mostrano ripresa, le Regioni dovranno essere obbligate a richiudere in fretta”.

“All’ospedale di Santorso, nonostante l’accesso sia ancora limitato, ci saranno le stesse modalità di entrata degli altri ospedali- ha spiegato la dirigente Milvia Marchiori – Saranno fatte entrare solo persone che hanno veramente bisogno e hanno una prenotazione di prestazione sanitaria. Ci saranno due entrate, entrambe presidiate. La riapertura delle attività ambulatoriali e il riavvio dell’attività chirurgica andranno per step e in parallelo all’attività covid. La fase di riavvio sarà quella più difficile, poi ci si abituerà ad un nuovo modo di accedere agli ospedali. Santorso rimane ospedale covid fino a fine emergenza, che sarà dichiarata dalla Regione”.

Anna Bianchini

Ulss 7. L’accesso agli ospedali cambierà: la Sanità di domani sarà diversa”

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