L’ultima notizia in ‘casa Valdastico Nord’ ha ormai fatto il giro della vallata: è stato depositato il progetto dei primi 17,8 chilometri del proseguimento dell’autostrada A31 Valdastico, vale a dire il tratto Piovene-Pedemonte, confermato dai vertici della società Brescia-Padova in una intervista alla stampa locale.

Che in realtà non ci sia niente di nuovo ne è invece sicuro il comitato ‘Salviamo la Val d’Astico’, che con un comunicato stampa polemizza contro alcune dichiarazioni, in particolar modo del consigliere della A4 holding Costantino Toniolo, che nell’intervista sembra rassicurare i cittadini per ‘aver studiato nei dettagli le richieste di tracciati alternativi avanzate dai vari comuni della vallata’. ‘Saranno le autorità come il Ministero dell’ambiente, e in ultima istanza il Cipe, a prendere la decisione finale’, aveva affermato Toniolo.

‘Quel ‘anche’ – scrive il comitato – significa che il tracciato presentato rimane quello del 2013 senza modifiche, a parte le prescrizioni già contenute nella delibera del Cipe. Però contiene le varianti ‘concordate’ con i comuni come alternativa, rispetto alle quali deciderà il Cipe; se questo recepisce il progetto così com’è, i comuni rimetteranno nei cassetti le loro varianti e A4 se ne uscirà con la testa alta, potendo dire che sono stati i cattivoni del Cipe a non sceglierle’.

Niente di nuovo, dunque, rispetto alla delibera del Cipe del 2013, afferma il comitato. Il tracciato, è sempre quello che parte da Piovene e attraversa Cogollo, dove sarà posizionato il 1° casello, fino al 2° casello di Casotto di Pedemonte. L’interesse dimostrato verso le alternative richieste dai Comuni, puntualizzano, sarebbe solo una presa in giro. ‘Il Comune di Valdastico – recita il comunicato stampa – il 6 luglio 2017 con riunione di giunta, dopo aver sottolineato ‘che la progettazione viabilistica dovrà avvenire, previo svolgimento di una fase partecipativa a livello territoriale’, concretizzatasi attraverso una serie di incontri con la RegioneVeneto, la Soprintendenza dei Beni culturali e la A4 stessa, dai quali sarebbe emersa ‘la possibilità di delineare una soluzione progettuale di tracciato relativa al comune di Valdastico maggiormente rispondente, rispetto a quello delineato in sede Cipe, a legittime esigenze di salvaguardia di valori storico, artistici, paesaggistici e naturalistici presenti nel medesimo comune’, deliberava di ‘eliminare i due viadotti in val d’Assa e in località Forni’. Detto, fatto. I viadotti sono rimasti, con tanto di rendering fotografico’.

E nemmeno lo sbocco verso Trento sembra minimamente concretizzarsi. ‘Dalle pagine de ‘L’Adige’ del 18 settembre – scrive ancora il comitato – l’assessore ai lavori pubblici e trasporti Mauro Gilmozzi fa partire una replica raggelante: ‘Se a4 vuole buttare via 1,2 miliardi non ce ne frega niente, possono fare il loro pezzo di autostrada ma non possono imporla a noi. Non abbiamo dato alcuna intesa né via libera’. E rincara la dose, definendo l’uscita di A4 come una mossa tattica in vista del referendum sull’autonomia del 22 ottobre. ‘La Valdastico? Una bandierina da sventolare’. E conclude osservando come ‘Non è l’A4 ma è il ministro delle infrastrutture che deve presentare una proposta di progetto complessivo che abbia un senso, dunque riguardi anche il Trentino’. Ed intanto i media pubblicano l’avvio del procedimento, con 5 pagine di espropriati. Ma niente paura, se il progetto verrà approvato i comuni potranno sempre chiedere le opere di compensazione: le recinzioni del campo da calcio, o magari una teleferica chi ha più fantasia…’

 

M.B.

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