di Natalia Bandiera
Il rifugio Papa vive l’era del pregiudizio e delle manipolazioni, quelle a firma del sindaco Carlo Bettanin e del presidente del Cai di Schio Maurizio Zampieri, che nero su bianco accusano questa testata di “falsare le notizie”. Si tratta della vicenda che ruota attorno al “canone” che in una delibera approvata dal consiglio comunale e pubblicata il 24 novembre 2022, il Comune di Valli del Pasubio chiede al Cai la somma di 10mila euro annui più imponendo un contratto quarantennale per l’uso del diritto di suolo pubblico dove sorge il rifugio. Inoltre, nella delibera si fa specifico riferimento all’ipotesi di una richiesta retroattiva dello stesso canone che va indietro di dieci anni. Calcoli alla mano, il Cai dovrebbe tirare fuori per quel diritto di occupazione del suolo pubblico 500mila euro. Ma al sindaco Carlo Bettanin non è andato giù il fatto che Altovicentinonline vi abbia informato su quanto sta accadendo e probabilmente avrebbe voluto che tacessimo. Il presidente del Cai, invece di ringraziare i mass media per aver sollevato una questione pubblica, perché il rifugio ricordiamo è bene pubblico e storico, e non di proprietà di chi diffonde note stampa dai chiari toni intimidatori, sottoscrive insieme a Bettanin un comunicato dai tangibili toni minacciosi, accusando la testata giornalistica da me diretta di scrivere il falso in merito alla vicenda sul “canone” che il comune di Valli chiede al Cai. Vicenda riscontrabile e pubblica, che voi lettori potrete consultare nell’albo pretorio dello stesso comune. Nel comunicato stampa diramato stamattina si parla di ‘falsità’. Se ciò fosse vero, invitiamo il sindaco di Valli del Pasubio a smentire la notizia che la nostra testata ha pubblicato in data , invitandolo a smentire la delibera di consiglio comunale di inconfutabile chiarezza. Ci rivolgiamo al primo cittadino e al presidente del Cai , invitandoli ad una interpretazione vera della legge, e non ad una mera traduzione della stessa, con l’ unico scopo di manipolare l’ opinione pubblica. Ricordiamo, inoltre, che mai l’ attuale amministrazione si è dimostrata collaborativa con la stampa, trattando male i giornalisti, negando un confronto democratico. Un atteggiamento non solo nei confronti di questa testata, ma anche delle altre del territorio, ‘utilizzate’ solo a scopo propagandistico. Per farvela breve, il sindaco vuole che sui giornali si pubblichi solo quello che compiace lui.
Il primo cittadino di Valli del Pasubio accusa questo giornale di falsità, ma probabilmente non ci conosce abbastanza per sapere che non smetteremo di raccontarvi quella verità, che lui spaccia per menzogna per intimidire gli organi di stampa. Non è la prima volta che lo fa.
Caro sindaco non mi faccio intimidire dai suoi mezzucci da prepotente, che si atteggia a despota e ci siamo già rivolti ai nostri legali per valutare i contenuti del gravissimo comunicato stampa, che abbiamo inviato all’ordine dei giornalisti nazionale. Perchè quello che lei ha fatto oggi è un attentato al diritto di cronaca, che lei avrebbe voluto silenziare non sapendo che qui nessuno si lascia intimidire quando di mezzo ci sono i lettori che hanno il diritto di sapere. E lo hanno ancora di più se si tratta di decisioni che riguardano la res pubblica, istituzioni pubbliche, pagate profumatamente con i soldi dei cittadini, ai quali si deve dare conto del proprio operato. Non funziona come vorrebbe lei. Un giornale serio e libero non è a sua disposizione per pubblicare solo notizie di sagre e comunicati stampa in cui l’amministrazione comunale si autoincensa. Non è questa la scelta editoriale che abbiamo fatto quando abbiamo aperto questo giornale online che, al contrario del suo incarico, non è finanziato dal pubblico. Se pensava di ‘tapparci la bocca’, sappia che non c’è riuscito e continueremo a scrivere del Rifugio Papa, che rappresenta un bene storico dal valore incommensurabile. Probabilmente, il fatto di aver pubblicato la notizia le ha dato fastidio e saremmo stati molto lieti di riportare una sua dichiarazione in merito ad una vicenda così importante, che lei non ci può impedire di trattare. Avrebbe dovuto spiegare a chi è affezionato al Rifugio Papa perchè si è arrivati alla decisione di imporre il canone, non tentare di intimidire la stampa solo per averne parlato. Ne sarebbe nata una discussione costruttiva, magari coinvolgendo gli altri comuni per arrivare ad una soluzione. In nome del bene comune: perchè le ricordiamo che il Rifugio Papa è un bene di tutti i cittadini. E invece no, lei ha scelto le modalità di quella politica arrogante, che ritiene che la via più facile sia quella del silenzio e della manipolazione della verità.
La aspettiamo in redazione per smentire la notizia davanti ad una telecamera e mettendoci la faccia. Che dichiari pubblicamente che non è vero quello che abbiamo riportato e saremo lieti di darle ampio spazio. Se la sente? Per quanto riguarda la presunta diffamazione della nostra testata giornalistica, sarà chi di competenza a valutare un eventuale danno, che speriamo non ricada sulle tasche dei cittadini.
Di seguito l’articolo pubblicato, che chiediamo, in nome della VERITA’, di smentire, basta cliccare sul link. Di seguito il comunicato, in cui si parla di stortura, falsità, disinformazione ‘occasione persa di fare giornalismo di qualità’, tutte presunte diffamazioni alla nostra testata per aver ‘osato’ pubblicare una notizia non gradita al sindaco. Ai lettori chiediamo di andare a cercare la delibera pubblicata il 24 novembre . Documento che, se il comune fosse stato trasparente, avrebbe dovuto pubblicare in un comunicato stampa. Grazie a qualche associato Cai, la vicenda è venuta alla luce e ve l’abbiamo potuta raccontare.