“La bicicletta è uno strumento potentissimo: in sella alle due ruote si compiono imprese e si possono realizzare vere e proprie rivoluzioni. Per questo, la Giornata Mondiale della bicicletta racchiude un significato che va ben oltre l’immagine del ‘mezzo di trasporto’ per diventare una data che segna un invito propositivo, rivolto a tutti e in modo trasversale. Da quando, con il voto favorevoli di tutti i 193 Stati membri, nel 2018, l’Assemblea Generale dell’ONU ha istituito questa giornata, è stato riconosciuto e sancito in modo istituzionale ciò che chiunque ciclista, professionista o appassionato, sa bene e cioè che la bicicletta coniuga sport, salute, tutela dell’ambiente, ecologia, turismo, cultura, educazione, valorizzazione del territorio e del paesaggio, economia. Di quanti altri mezzi di trasporto si può dire lo stesso?”

Queste le parole del Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti  nella Giornata mondiale della bicicletta,che si è celebrata il 3 giugno. Nella risoluzione dell’ONU si riconosce l’importanza strategica di un mezzo “longevo e versatile, simbolo del trasporto sostenibile e capace di veicolare un messaggio che sostiene la sostenibilità dei consumi e della produzione e che ha un impatto positivo sul clima” e si sottolinea come “la bicicletta stimola la creatività e l’impegno sociale e offre al suo utilizzatore una coscienza immediata dell’ambiente locale”.

“L’Agenda ONU 2030 ingloba 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile: credo non ci siano dubbi nell’individuare nella bicicletta il mezzo di trasporto al quale affidare il ruolo di portabandiera della sostenibilità. Con ricadute positive non solo sul clima ma anche sui consumi, sulla fruibilità delle città e sulla possibilità di restituire spazi vivibili alle persone, ridisegnando il volto dei nostri centri abitati e delle periferie. Aggiungo che in Veneto, prima regione in Italia per numero di presenze turistiche, si sta sviluppando progressivamente una rete di ciclovie in grado di valorizzare ancor di più un territorio che, per varietà geografica, si presta benissimo ad essere scoperto e goduto attraverso le due ruote”, prosegue Ciambetti.

“Il mio invito, allora – anche in qualità di ciclista appassionato – è quello di partecipare in modo attivo agli eventi che hanno al centro la bicicletta, non limitandosi a quelli in calendario per il 3 giugno ma ‘traducendo’ ogni occasione possibile in una pedalata. La Federazione europea dei ciclisti ha di recente chiesto, con una lettera, alla presidente Ue Ursula von der Leyen, la proclamazione del 2024 come anno europeo della bicicletta: l’auspicio è che l’Europa accolga una richiesta che considero non solo di buon senso, ma anche di civiltà” conclude Ciambetti.

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