Ha veramente dell’incredibile l’iniziativa promossa dal Comitato per la difesa del ‘Punto nascite’ presso il presidio ospedaliero di Sulmona (L’Aquila). E cosi’ un gruppo di donne stanche dell’indifferenza ( o incapacita’) della classe politica locale scende in trincea e lancia la sfida: niente piu’ sesso se non si salva questa struttura.

La lezione di Lisi’strata e’ sempre attuale. Cosi’ come l’eroina della commedia di Aristofane si appello’ a tutte le donne dell’antica Grecia per invitarle allo sciopero del sesso affinche’ i loro uomini la smettessero di combattersi tra loro, ora il Comitato Punto Nascite invita le donne del comprensorio Peligno e Sangrino a fare altrettanto fin tanto che non sara’ assicurata l’esistenza, senza soluzioni di continuita’, dei reparti di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Sulmona.

  L’invito e’ rivolto naturalmente a tutte le donne di diversa nazionalita’ residenti nella zona che, assieme alle donne peligne, devono impegnarsi a questa forma di estrema protesta finalizzata a garantire alle future generazioni del Centro Abruzzo la struttura neonatale sulmonese, punto di riferimento per tutte le donne, dove curarsi e far nascere in sicurezza la progenie con reparti qualificati e sicuri, senza dover rischiare per se’ e per i futuri figli. Altrimenti le donne del Centro Abruzzo saranno costrette a partorire a Chieti, Pescara o l’Aquila, in quest’ultimo caso dentro un container.

 L’impegno delle donne dei Comprensori del Centro Abruzzo e’ convincere gli uomini, il 99% degli amministratori di quest’area e’ costituita da maschi, ad intervenire in modo concreto, positivo e risolutivo sulla questione del Punto nascite dell’ospedale S.S. Annunziata di Sulmona, mobilitandosi, protestando, sollecitando chi di dovere a garantire una volta per tutte e per sempre l’operativita’ del Punto Nascite dell’ospedale di Sulmona. (adnkronos)

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