La notizia è del Financial Times, ma a riprenderla è il noto sito online Quifinanza.it secondo cui, nel prossimo autunno, per lo Stato sarà inevitabile il prelievo forzato dai conti correnti degli italiani . Secondo il giornale specializzato in Economia, Poste Italiane non sarà quotata in borsa quest’anno, ma il prossimo.

‘Dalla sua IPO sarebbero dovuti entrare nelle casse del Tesoro 4 miliardi di euro, – si legge nell’articolo – mentre rischia lo slittamento anche la privatizzazione del 49% di Enav, la società che gestisce la sicurezza dei cieli italiani. In tutto, 5-6 miliardi su 12 stimati dal governo per l’anno in corso, che non si troverebbero. Se a ciò si aggiunge che la Banca d’Italia ha stimato per l’Italia una crescita del pil di appena lo 0,2% (contro il +0,8% atteso dal governo nel Def di marzo), e che in precedenza era stato il Centro studi di Confindustria a stimare la crescita italiana dello 0,2% – mentre per il Fondo Monetario Internazionale non si andrà oltre lo 0,3% – si ha un quadro esauriente di come le cose non stiano andando secondo le speranze dell’esecutivo. Di qui le più recenti e illustri prese di posizione degli ultimi giorni, De Bortoli e Berlusconi su tutti, secondo cui un prelievo forzoso ed una manovra correttiva da 20 miliardi in autunno siano ormai inevitabili’.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia