“Comunque vada bisogna cercare di fare presto. Ci sono troppe scadenze importanti”. Così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, rispondendo ai cronisti a proposito della formazione del nuovo governo.

Quanto alle consultazioni a chi le chiede se il Centrodestra andrà insieme al Quirinale spiega che “non ci siamo ancora interrogati su questo, ma ragionevolmente sì, lo abbiamo fatto in passato”, ricorda la leader di FdI che poi torna a puntare il dito sulle ricostruzioni di stampa. “Sono incuriosita dalle ricostruzioni che leggo la mattina. Leggo che ‘la Meloni è diventata draghiana’… Penso che persone normali, che cercano di organizzare una transizione ordinata, nel rispetto delle istituzioni, facciano una cosa normale. Non è che si fa ‘un inciucio’. Non capisco le ricostruzioni”, ribadisce lasciando gli uffici di Montecitorio.

Quanto ai suoi contatti con Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica nel governo uscente, chiarisce: “Non è questione di divergenze. C’è la questione energetica, che è quella che chiaramente per me adesso è più preoccupante. C’è il governo che sta lavorando in Europa in una trattativa molto complessa. Sul tema del price cap credo di essere stata tra i primi a sostenere che questa fosse una delle soluzioni possibili. Per cui è normale che io senta il ministro Cingolani per sapere come stanno andando le trattative e per regolarci, eventualmente, su che cosa poi serva di quello che possiamo fare noi”.

Con il governo uscente “è normale che ci si parli, non c’è da questo punto di vista divergenza. La divergenza mi pare piuttosto in seno ad alcune scelte europee che si stanno consumando”, ha rimarcato la leader di Fdi.

Tecnico o politico?

Il dilemma che agita la nuova maggioranza di centrodestra è tutto imperniato sulla composizione del prossimo governo. Ancora una volta, la leader di Fratelli d’Italia e premier in pectore Giorgia Meloni non si esprime sulla squadra che porterà con sé a Palazzo Chigi ma, arrivando alla Camera dei deputati per una nuova giornata di incontri con fedelissimi e collaboratori, si limita a definire “surreali” le indiscrezioni di stampa: “Consiglio prudenza”, risponde la presidente di Fdi, a chi le chiede dei presunti attriti con gli alleati di Forza Italia e Lega sulla natura (tecnica o politica) dell’esecutivo che verrà.

I partner azzurri della maggioranza ribadiscono quanto messo in chiaro da Silvio Berlusconi: il governo dovrà essere politico, rimarca ai microfoni di Radio 24 il coordinatore nazionale di Fi Antonio Tajani, “se poi ci sarà qualche non politico non sarà un problema”. “Sarà un governo politico, con chiara indicazione politica”, concorda, ospite di ‘Agorà’ su Rai 3, il responsabile nazionale organizzazione di Fdi Giovanni Donzelli. Il quale però evidenzia un “problema numerico” qualora la compagine governativa dovesse contenere troppi parlamentari.

Adnkronos

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