Il 26 dicembre si festeggia Santo Stefano sia nella Chiesa cattolica che in alcune chiese protestanti, mentre quella ortodossa lo celebra il 27 dicembre. Perchè questa grande importanza? Santo Stefano, infatti, è il “protomartire”, cioè il primo cristiano ad aver perso la vita per testimoniare la propria fede in Gesù Cristo.

I comites Christi

La celebrazione liturgica di Santo Stefano è fissata per il 26 dicembre, subito dopo il Natale, perché nei giorni seguenti alla nascita del Figlio di Dio, furono posti i comites Christi , cioè i più vicini nel suo percorso terreno e primi a renderne testimonianza con il martirio.

Santo Stefano, il giorno dopo Natale

Il giorno di Santo Stefano è una festa nazionale in Austria, Città del Vaticano, Croazia, Danimarca, Germania, Irlanda, Italia, Romania, San Marino e Svizzera italiana. In Italia è diventato festivo nel 1947 ma non su richiesta della Chiesa: l’obiettivo era prolungare la festività natalizia in maniera che ci fossero due giorni consecutivi, così come è stato fatto per il Lunedì dell’Angelo, cioè la Pasquetta.

Tradizioni

A Putignano, in Puglia, nel giorno di Santo Stefano c’è la Festa delle Propaggini che dà inizio al “Carnevale più lungo del mondo”: su un palco nella piazza centrale si esibiscono gli artisti di strada. Proprio a Putignano, il 26 dicembre del 1394, vennero traslate alcune reliquie di Santo Stefano dall’Abbazia di Monopoli a Putignano, dove ancora oggi sono conservate, nella chiesa di Santa Maria La Greca.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia