Se anche i prezzi dell’energia hanno avuto un piccolo rallentamento nel mese di luglio, l’inflazione continua a salire (è arrivata a livelli che non si vedevano dal 1996) e si estende ad altri settori. Il risultato di tutto questo è che i prezzi stanno subendo una vera impennata, anche quelli relativi al cosiddetto ‘carrello della spesa’. Il dato è arrivato a un +9,1%, registrando un aumento che non si osservava da settembre 1984. È quanto rileva l’Istat nel commento ai dati provvisori di luglio 2022 su prezzi al consumo.

Il rallentamento dei prezzi dei beni energetici che si registra a luglio non frena l’onda lunga delle tensioni inflazionistiche che si stanno diffondendo agli altri comparti merceologici. Infatti, la crescita dei prezzi degli Alimentari lavorati, dei Beni durevoli e non, dei Servizi relativi ai trasporti e dei Servizi vari accelera, spingendo l’inflazione al netto degli energetici e degli alimentari freschi (componente di fondo; +4,1%) e quella al netto dei soli beni energetici (+4,7%) a livelli che non si vedevano, rispettivamente, da giugno e maggio 1996.

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