Dopo un periodo di temperature sotto media, un vasto campo di alta pressione ha portato sull’Italia oltre ad un tempo stabile temperature più che primaverili.

Negli ultimi giorni infatti le massime sulla nostra provincia hanno spesso superato i 20°, con picchi anche oltre i 23° che hanno il sapore del record secolare: “In effetti secondo le rilevazioni che possiamo consultare da quando queste sono iniziate nel 1919” – commenta il presidente di Meteo in Veneto e meteorologo Ampro Marco Rabito – “mercoledì abbiamo registrato una valore record. Inedito anche il fatto che tali temperature eccezionali si siano protratte per più giorni, quando solitamente queste ‘sfuriate’ fuori stagione si esauriscono in massimo 1 o 2 giorni”.

La robusta struttura anticiclonica di matrice sub tropicale con massimi fino a 1035hPa ha portato con sè anche un valore geopotenziale tipico del mese luglio; “Da notare” – prosegue Rabito – “anche il dato interessante riguardante l’altissimo scarto termico tra ore diurne e notturne: in qualche caso abbiamo constatato differenze di oltre 22° quando mediamente le oscillazioni sono sull’ordine dei 10 o 11 gradi.

Per il weekend però, pur in un contesto che rimane stabile, le temperature tenderanno a portarsi su valori più consoni al periodo e le massime domenica non dovrebbero superare i 13° massimo 14°, questo a causa di un fronte dal Nord Europa che non avrà comunque la forza per scardinare completamente il potente campo anticiclonico: già da lunedì pomeriggio le temperature tenderanno a rialzarsi e continueremo a rimanere all’asciutto almeno sino al weekend prossimo”.

Una doppia preoccupazione quindi si staglia all’orizzonte di uno scenario meteorologico anomalo: da un lato l’assenza di precipitazioni da ormai oltre 15 giorni con aria tutt’altro che salubre come testimoniano i quasi 10 giorni continuativi di sforamento dei limiti di PM10 registrati dalle centraline ARPAV, dall’altro questo assaggio di primavera anticipata con conseguente fioritura della vegetazione assai rischiosa in un contesto in cui le irruzioni di freddo anche importante potrebbero far capolino repentinamente e con effetti assolutamente deleteri anche per le coltivazioni.

E se il 1 Marzo ormai alle porte segna l’inizio della primavera meteorologica, per dare l’arrivederci all’inverno e al guardaroba pesante forse è comunque meglio aspettare: come recita un adagio popolare “Le api sagge in marzo dormono ancora”.

Marco Zorzi

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