‘Il passamontagna mi serviva per andare a caccia, la pistola per difendermi dai criminali nel caso volessero rapinarmi’. Si è difeso così,  Luca Moro, 48 anni, arrestato domenica mattina, e sospettato di voler mettere a segno una rapina. Il gip Gerace  che lo ha sottoposto all’interrogatorio di garanzia ha convalidato l’arresto, lasciandolo dietro le sbarre del carcere di Vicenza. Il titolare del bar Charli a Santissima Trinità di Schio respinge le accuse e nega quanto sostengono i carabinieri che lo hanno ammanettato dopo che dal suo borsello erano saltati fuori una pistola con matricola abrasa ed un passamontagna.

A portare i militari da Moro, che è natio di Thiene, ma è residente a Malo, era stata una ‘soffiata’. Qualcuno, che frequentava il locale dell’indagato aveva rivelato che il barista aveva detto chiaramente di essere pronto a compiere un colpo per poi fuggire in Venezuela. Su questo punto, Moro si è difeso puntando sul fatto di non essere stato trovato in possesso di alcun biglietto aereo. Se quelle erano le sue intenzioni, si sarebbe premurato a farlo. Se erano quelli i suoi piani, oltre a provvedere a passamontagna e pistola, avrebbe subito acquistato, a suo dire, il volo per far sparire ogni traccia. Nel corso della perquisizione domiciliare però, i carabinieri non hanno rinvenuto biglietti.

 

di redazione Thiene on line

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