Valter Orsi, il primo step è passato. Soddisfatto? Si aspettava di più?

“Abbiamo centrato l’obiettivo. Sapevamo che quello grossomodo era il nostro target di voti (5159 al conteggio finale, pari al 25,34%, ndr). Credevamo invece in un risultato migliore di Forza Italia e Lega, tale da contenere il Pd al di sotto del 40%. Così non è stato, ma poco importa. Non ci demoralizziamo. Siamo qui e ce la giochiamo in questi 15 giorni di campagna elettorale”.

 

Lei, nell’impostare la corsa alla carica di sindaco, ha preso nettamente le distanze dai partiti. In maniera anche aspra. Ritiene che ora, a Schio, un ballottaggio possa bastare per ricompattare il centrodestra?

“La nostra è una lista trasversale rispetto ai partiti. Ora non so dirle se Lega Nord e Forza Italia si metteranno d’accordo per sostenermi, bisognerebbe chiederlo a loro. Noi però andremo a chiedere il sostegno di tutti gli elettori. Chiederemo il voto a quell’elettorato che può trovare alcuni punti di convergenza nel nostro programma. A tutti coloro che vogliono davvero cambiare”.

Parte parecchio indietro però…

“Quella del ballottaggio è una partita nuova. Si ricomincia da zero a zero”.

Teme l’astensionismo?

“Astenersi vuol dire prendere posizione. Lo dico più esplicitamente: chi resta a casa appoggia Tomasi. Il ballottaggio è di per sé una scelta di parte: o di qua o di là. Ed è mia intenzione anche tentare di recuperare, in questi 15 giorni, quella parte di elettorato che non è andata a votare al primo turno (circa 10.700 elettori, pari a circa il 33% degli aventi diritto, ndr)”.

Impresa non semplice: come pensa di riuscirci?

“Semplice: chiederò a questi elettori 5 minuti del loro tempo per andare a votare l’8 giugno. Cinque minuti in cambio di 5 anni di buona amministrazione. Altrimenti nessuno, per i prossimi 5 anni, avrà il diritto di lamentarsi. Perché questa volta la possibilità di cambiare c’è. Ed è più concreta di quanto possa sembrare”.

di redazione Thiene on line

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