E’ cessato intorno alla mezzanotte lo stato di pericolo al quartiere Cappuccini, dove  balistite risalente al primo conflitto mondiale, ieri mattina, in seguito alle abbondanti piogge, aveva reagito chimicamente, sollevando l’asfalto all’altezza del civico 20. E’ successo in una via attigua alla via Cappuccini, dove si è transennata l’intera arteria, che è stata riaperta al transito in nottata, dopo che, nel punto critico,  dove sembrava ci fosse una pentola a pressione che bolliva, è stato fatto areare.

 

Con un imponente mezzo cingolato della ditta Demoter, dal braccio di 30 metri,  è stato sollevato il manto, scoperchiando quel materiale di origine bellico, che aveva tenuto tutti  in ansia.
La decisione di sollevare l’asfalto è arrivata verso le 19, quando, non arrivando gli artificieri, sono stati i vigili del fuoco ‘esperti’ in materia, a dare disposizione sul da farsi.
‘Tutto è andato bene – ha rassicurato l’assessore Andrea Zorzan, che non dimenticherà facilmente la giornata intensa di ieri – in nottata stesso, le sette famiglie evacuate hanno avuto comunicazione che potevano rientrare a casa, che non sussisteva più il pericolo. Qualcuno si era già organizzato per trascorrere la notte fuori, da parenti o amici’.
Per l’assessore Zorzan non ci sarebbero dubbi sulla sostanza fuoriuscita dall’asfalto. Sarebbe balistite che ha provocato il rigonfiamento della strada. Ma per ore, ieri, ci si chiedeva cosa fosse quella ‘roba’ che era come schizzata dalla strada e che faceva odore di bruciato. L’asfalto in quel punto era rovente.
‘E’ stata una giornata difficile – ha fatto un bilancio stamattina, il sindaco Casarotto – se da un lato c’è stato un lavoro sinergico eccellente da parte di chi ha presidiato l’intera zona, dandosi da fare in ogni modo, in primis i vigili del fuoco, polizia locale, carabinieri, tecnici comunali, ditte di enel e gas, da un altro lato, la latitanza degli artificieri. Li abbiamo attesi tutto il giorno per poi, scoprire che loro intervengono solo nel caso di una bomba riaffiorata. Ma questo noi non potevamo saperlo con certezza perchè non sapevamo cosa ci fosse sotto l’asfalto fino a quando non lo abbiamo sollevato. La balistite era utilizzata ai tempi di guerra come innesco delle bombe, quindi, l’ordigno poteva esserci eccome e molti abitanti anziani del rione Cappuccini riferiscono che quella era zona di bombe che negli anni sono emerse. Ma non abbiamo potuto contare sugli artificieri, dovendo fare tutto da noi. E’ andata bene, per fortuna.

L’operazione non è stata semplice – ha concluso Casarotto – la scelta del mezzo così imponente e di un braccio di 30 metri era proprio per poter far lavorare a distanza di sicurezza chi doveva scoperchiare l’asfalto, ma un cingolato così grande non ha l’agilità di una ruspa piccola. Quindi, ad un certo punto, si sono avuti anche problemi di luce perchè nell’armeggiare il grosso braccio, si sono tranciati i cavi ed abbiamo avuto anche questo problema. E’ accaduto qualcosa di veramente straordinario se pensiamo che quel materiale bellico era lì dalla prima guerra mondiale. Ma non abbiamo saputo per interminabili ore di cosa si trattasse e non abbiamo potuto contare su chi poteva darci un parere tecnico certo. E’ stato questo il paradosso. L’importante è che tutto sia andato bene’.

di redazione Thiene on line

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