Due quartieri sotto choc per l’improvvisa morte di Don Giulio Ballan, 63 anni, originario della provincia di Padova, ma da 15 anni parroco di Santo-Lampertico e, dal 2010, amministratore della chiesa di Rozzampia. E’ stato colto da malore oggi pomeriggio in Canonica e quella che ieri sembrava una normalissima influenza non gli ha lasciato via di scampo. Don Giulio è stato trovato morto nel suo letto da una parrocchiana e dal sacrestato che hanno chiamato il Suem. Niente da fare, il religioso era già deceduto. Sul posto, i carabinieri della stazione di Thiene che hanno definito la tragedia una ‘morte naturale’.

Don Giulio potrebbe essere morto nel sonno e chi lo amava spera che sia andata così, che non abbia sofferto, che non abbia percepito il trapasso dalla vita terrena a quella dell’aldilà.
Don Giulio era una persona molto pratica, concreta ed essenziale, che amava il fare più del dire. Quella sua timidezza lo faceva apparire come uno schivo. In realtà era uno di poche parole, che ‘era dolce con bambini e schietto con gli adulti – lo ricorda Silvia Carollo, presidente del quartiere Rozzampia – Uomo di carattere, non badava ai pettegolezzi don Giulio. Aveva da gestire due parrocchie e riusciva a dare retta a tutti. C’è chi lo aveva visto domenica, ma anche ieri – spiega ancora incredula Silvia Carollo – . Purtroppo, il Signore aveva in serbo per lui altri progetti, ma l’affetto e l’abbraccio di noi abitanti di Rozzampia lo accompagneranno sempre’.

Altrettanto colpiti dal ‘fulmine a ciel sereno’ gli abitanti del Santo: ‘ Tutti i componenti del comitato di quartiere esprimono il proprio cordoglio per l’improvvisa scomparsa del nostro parroco.E’ sempre stata una persona disponibile e pronta a sostenere le iniziative dei membri della parrocchia e del comitato. E’ merito anche della sua volontà se è stato realizzato l’ambulatorio medico per gli ammalati del Santo. Grazie Don Giulio’.

Nella canonica del Santo, oggi pomeriggio e fino a sera, si sono alternati amici e parrocchiani. Silenzio e occhi lucidi, nessuno ha voglia di parlare. Tra i primi ad arrivare è stato Don Livio Destro, che ha provveduto a dare conforto a chi, attonito, non riesce ancora a credere che quell’uomo di stazza imponente e apparentemente in ottima salute, non ci sia più.

All’ingresso della canonica, le foto di Don Giulio che stringe la mano a Papa Francesco. Il suo è uno sguardo fiero, ricambiato dal sorriso di Papa Bergoglio, che aveva avuto l’onore di incontare durante una gita a Roma. Ancora da fissare la data del funerale.

di Redazione Thiene on line

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