Dall’ufficio postale alle malghe, ma ancora prima al negozio di biciclette. Mettendo a segno furti ‘a catena’. Un ladro seriale che, due anni fa, colpiva nell’altopiano asiaghese. Si aggrava la posizione del ladro dell’ufficio postale di Tresché Conca. Cornel Dumitrascu, 34enne di origine romene, due anni fa, dopo avere strappato la cassaforte dal muro, l’avrebbe sventrata nello spiazzo di una malga in Val Forbice. Lì, poi a quanto pare, la razzia di forme di formaggi. Ma prima ancora, per la Procura di Vicenza, sarebbe anche il responsabile del furto avvenuto in un negozio sportivo, il 29 giugno del 2017, a Canove di Roana.  Un colpo da 15 mila euro, messo a segno nella notte, per il quale il gip ha chiesto il rinvio a giudizio dell’uomo.

Sei biciclette, 1 computer, 1 motosega, 1 giacca sportiva, oltre ad una valigetta con gps-bike ed una ricarica per bici elettrica. Questo l’elenco della refurtiva, mai più ritrovata, che Dumitrascu avrebbe portato via dal negozio, con la complicità di altre due persone.  Nuove indagini che si chiudono su di lui, col lavoro certosino condotto dagli investigatori del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Thiene. Ad incastrarlo le tracce che il 34enne avrebbe lasciato dietro sé.  Tracce ematiche trovate nel negozio, repertate dai militari dell’Arma ed inviate ai laboratori scientifici del Ris di Parma. Una estrapolazione e poi la comparazione del Dna che hanno portato all’identificazione di Cornel Dumitrascu.

Il 34enne romeno  si trova già carcere a Vicenza  per i fatti di Tresché Conca e Val Forbice con l’accusa di doppio furto aggravato, da 30mila euro.  Solo tra  assegni, contanti e francobolli  il colpo ammontava a 14mila euro. Un conteggio di refurtiva, completato poi con la trentina di forme di formaggio, oltre a degli attrezzi agricoli, portati via dalla malga. Un filone di inchiesta nei suoi confronti, che ora si allunga col fascicolo sul furto al negozio di Canove di Roana.

I militari dell’Arma, inoltre, stanno continuando a lavorare. Cercando chi, con complicità, avrebbe aiutato il 34enne a mettere in atto i vari colpi. Soprattutto all’ufficio postale di Tresché Conca. Impossibile, secondo l’accusa, che l’uomo possa avere portato via da solo la pesante cassaforte. Al vaglio dei laboratori scientifici del Ris di Parma e  del Sis di Verona tutte le impronte rinvenute dai militari dell’Arma.  Da quei reperti si giunse all’identificazione di Dumitrascu., riscontrando le sue tracce biologiche con quelle già presenti nella banca dati del reparto investigazioni scientifiche dell’Arma. Ora si cercano ancora i complici.

Paola Viero

Roana. Incastrato dalle impronte, alla sbarra il ladro dell’ufficio postale

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