C’è un giro di prostituzione esercitata in casa con tanto di pubblicità online di servizi, foto di donne in abiti succinti e punteggio delle prestazioni, dietro all’agguato avvenuto allo Sportello Donna di Thiene che ha visto protagonista una coppia colombiana, 24 anni lui e già sottoposto ad ordine di allontanamento a causa di un litigio con un altro ragazzo, 43 anni lei.
L’8 settembre scorso la donna si era presentata allo sportello per denunciare A.B., il 24enne che viveva con lei nell’appartamento preso in affitto in via San Rocco. Lì è avvenuta l’aggressione, con il giovane che l’ha rincorsa, trascinandola giù per le scale e procurandole ferite alla fronte e al labbro superiore. Presa in cura dai Servizi Sociali del comune, la donna era stata ospitata in un luogo protetto, dal quale però si è allontanata dopo soli 2 giorni, per tornare a vivere nel suo appartamento.
La verità è venuta subito a galla, poiché grazie alle indagini della Polizia Locale e al racconto di alcuni cittadini, è emerso che il litigio era sfociato perché il giovane non accettava che la donna si prostituisse in casa sua, insieme ad altre donne. Le ‘Milf’, come veniva segnalato nel sito di promozione dei servizi della casa ‘a luci rosse’, esercitavano già da 2 anni, come hanno raccontato alcuni vicini, stanchi del via vai di uomini a tutte le ore del giorno e della notte. Uomini, spesso sudamericani, che in molte occasioni litigavano violentemente, arrivando anche ad urlare e fare scenate in mezzo alla strada.
Le indagini, condotte in vari passaggi dagli uomini del comandante Giovanni Scarpellini, hanno provato la frequentazione di molti clienti, provenienti anche da fuori Thiene, che andavano nell’appartamento di via San Rocco soprattutto in orario pomeridiano e serale, pagando le prestazioni 70-80 euro.
Immediati il sequestro dell’appartamento, al quale gli agenti hanno apposto sigilli per evitare che venisse utilizzato grazie al fatto di essere libero. Eventuali responsabilità a crico della proprietà dell’immobile sono state escluse.