Lancio di sassi, sputi e spintoni. In venti contro quattro, di notte, a Parco Villa Fabris a Thiene. Questo quanto vissuto da una 22enne assieme a suoi tre amici. “Stavamo andando a prendere l’auto al parcheggio quando ci hanno presi di mira”.

Un fatto che sarebbe avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 giugno, poco dopo mezzanotte. Il gruppetto di amici decide di tornare a casa dopo una serata passata in centro a Thiene. L’auto è parcheggiata in via Divisione Acqui. I quattro amici scambiano le ultime chiacchiere prima di partire. “Ad un certo punto ci sono arrivati dei sassi addosso- racconta la 22enne Michela, nome di fantasia come richiesto perché ancora scossa- Non si capiva chi li lanciasse. Arrivavano dall’interno del Parco di Villa Fabris. Due miei amici si sono avvicinati alla rete di recinzione dicendo loro di smetterla ma, purtroppo, il lancio dei sassi è ripreso subito poco dopo. Continuavamo a dire ‘basta’, ma ci trovavamo sempre presi di mira”.

Una situazione non piacevole che avrebbe assunto i contorni di una aggressione.  Si passa ai fatti, come racconta ancora la giovane. Quando lei e i suoi amici si trovano di fronte al gruppo che esce dal Parco. “Erano una ventina e di varie nazionalità”. Questa l’immagine rimasta impressa nella giovane, mentre uno dei suoi amici veniva preso, strattonato ed uscendone con la maglietta lacerata. “Ci sputavano addosso-continua nel suo racconto la 22enne-Sono stati momenti terribili. Siamo scappati, cercando di liberarci dal gruppo”. La forza del branco spaventa i quattro giovani che decidono di andare verso il centro. “Speravamo così di trovare altra gente e telecamere. Loro, per fortuna, non ci hanno seguito. Sono tornati dentro al Parco, andando verso il bar, per poi uscire ancora. Stavolta con delle bici, che hanno sollevato sopra al cancelletto, per poi andare verso l’A&O. Un mio amico nel frattempo ha chiamato i carabinieri, ma quando sono arrivati il gruppo se ne era già andato- continua la giovane.- Solo dopo che i militari ci hanno richiamato, siamo tornati nel parcheggio per prendere l’auto e, finalmente, siamo riusciti ad andare via”.

Parco Villa Fabris. Un bell’angolo di città di giorno, una terra di nessuno quando calano le ombre. Già preda solo qualche mese fa di chi lanciava bottiglie, lasciando i cocci a terra, dal fine pomeriggio di un qualsiasi giorno rappresenta un attracco per disadattati che si ritengono sopra ogni regola.
Ora questa ‘gang’, o presunta tale, che vi si acquatterebbe di notte. Facendo cosa non si sa. Dando fastidio e cercando lo scontro a quanto pare sì, come racconta la giovane. Ma prima ancora, in linea di tempo, quegli adolescenti che tenevano sotto scacco l’A&O. Oltre a chi si trovava a passare per il parcheggio tra il teatro ed il municipio. I loro bersagli preferiti gli anziani. Poi la lite degenerata e finita con una bottigliata in testa ad un ragazzo. Di tutto quel Parco ha ospitato. Persino chi, in pieno giorno urinava sul botteghino in legno, gridando ‘Italia paese di m***a’.

Paola Viero

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