E’ caccia  ai due albanesi che ieri sera hanno riempito di botte padre e figlio, di origine moldava, al Santo di Thiene. Una aggressione scaturita, a quanto pare, per liti tra vicinato. Volto ridotto ad una maschera di sangue per il padre, preso a pugni e calci. Dopo un primo ricovero all’ospedale di Santorso è stato trasferito d’urgenza al San Bortolo di Vicenza.  Quaranta giorni di prognosi per l’uomo, ma sarà necessario un intervento chirurgico vista la gravità dei traumi subiti alla testa.

Una rissa degenerata attorno alle 19.30 di venerdì 5 giugno nel quartiere Santo di Thiene. Alla base ci sarebbe una lite tra vicini iniziata la mattina stessa. Questo è quanto stanno verificando i carabinieri della Compagnia di Thiene. Proprio in queste ore i militari dell’Arma stanno raccogliendo la testimonianza del figlio, uscito malconcio dall’aggressione e con sette giorni di prognosi.

I due di origine albanese sarebbero arrivati in città per sistemare uno screzio di vicinato, tra un loro conoscente e la coppia moldava. Una sorta di chiarimento che si è trasformata in un’aggressione brutale. Con calci e pugni  sferrati calci al volto anche quando il padre si trovava a terra, disteso sul marciapiede, mentre il figlio cercava di aiutarlo. Scene di una violenza inaudita, sotto gli occhi di vicini e di chi in quei momenti transitava in strada.  Una ferocia finita quando i due aggressori si sono dati alla fuga poco prima che arrivassero i carabinieri, allertati da una chiamata al 112.

Chi siano i due aggressori, che non abiterebbero a Thiene, il giovane di origine moldava non lo sa. Questo quanto ha dichiarato ai carabinieri che hanno elaborato un identikit dei due assalitori  e diramato a tutte le Stazioni.  Per l’identificazione preziose anche le foto di alcuni soggetti già noti ai militari dell’Arma e mostrate al giovane di origine moldava.

Paola Viero
(ph N.B.)

 

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