Aveva da poco ottenuto il permesso di soggiorno per motivi umanitari, ma ottenuto quello, si era defilato dalla cooperativa torinese, che lo aveva in carico e si era dato allo spaccio, trasferendosi ‘dalle nostre parti’.

Spaccio di droghe non  leggere, ma  pesanti come l’eroina, che può condurre alla morte. 12,  quelle che gli agenti della Polizia Locale gli hanno trovato nelle mutande, da dove stava cercando di toglierle per gettarle dal finestrino. Otto le dosi già pronte di cocaina finite sotto chiave. Ne aveva già vendute due quando gli agenti della Polizia Locale Nevi lo hanno bloccato in piazza Asiago ieri verso le 11. Le manette sono quindi scattate ai polsi di Destiny Osesumhen Ibhawoh, 23 anni, nigeriano, sbarcato a Lampedusa nel 2015, con il miraggio di chissà quale vita e finito a spacciare come tanti altri.

L’input all’indagine antidroga

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Come riferito questa mattina dal comandante della Polizia Locale Giovanni Scarpellini, il giovane nigeriano che dormiva abitualmente alla stazione di Vicenza, era stato visto spesso a Thiene. Nei giorni scorsi, in particolare, il rappresentante per la Sicurezza del Quartiere Cà Pajella aveva contattato la Polizia Locale Nordest Vicentino per raccontare dei suoi sospetti di spaccio di stupefacenti nella zona. A dare l’input alle indagini degli agenti anche il fatto che una mamma dello stesso quartiere si era sfogata con loro circa la preoccupazione di frequentazioni ‘poco pulite’ dei propri figli.

Nasce così il lavoro investigativo dei poliziotti che hanno lavorato per giorni con appostamenti e pedinamenti a tutte le ore. I sospetti, ad un certo punto dell’indagine, si sono concentrati su un giovane notato a piedi o in bici, che scambiava soldi e involucri bianchi con automobilisti che poi, una volta ricevuta la consegna, schizzavano via con la vettura a tutto gas.

A caccia dei vertici

Non uno spacciatore di piccolo calibro, ma un pusher al servizio della criminalità organizzata, che punta sempre di più sugli immigrati per adescare manovalanza per la vendita al minuto della droga. A confermare l’intensa attività illecita, anche il fatto che dopo l’arresto, mentre gli agenti lo portavano negli uffici della caserma di via Rasa, il telefonino del 23enne continuava a squillare. Il giovane ha confessato di vendere droga per 10 euro a dose e adesso, i poliziotti del comandante Scarpellini stanno cercando di capire se si tratti di un episodio isolato o se a Thiene, l’organizzazione avrebbe infiltrato anche altri pusher, magari in altre zone. Le indagini proseguono serrate.

Il nigeriano dovrà essere processato per direttissima e per lui è già pronta la revoca del permesso di soggirno, con cui si dovrà procedere all’allontanamento. Di questo si dovrà occupare la Questura di Vicenza.

Natalia Bandiera

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