‘Un minuto di silenzio nelle aziende’. Il cuore pulsante del Veneto è in rivolta. Confindustria, in rappresentanza di chi paga le tasse e avrebbe anche il sacrosanto diritto di dire la propria quando si tratta di scrivere le politiche del nostro Paese propone una protesta sobria, ma simbolica di quello che sta attraversando quell’economia che fa da traino in tutta Italia, che ora vuole esprimere il proprio dissenso con lo stile che da sempre contraddistingue Confindustria.
La proposta arriva dal Presidente di Venezia e Rovigo Vincenzo Marinese, che ha reso partecipi gli associati presenti all’assemblea, alla quale erano presenti , tra gli altri, anche Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Veneto.
‘ Il governo è uno , dobbiamo dire basta’, ha detto Marinese, raccogliendo il consenso di tutti i presenti, che, al momento della votazione, hanno alzato la mano unanimi. L’idea è quella di fare aderire al minuto di silenzio le 5mila aziende rappresentate dalle quattro province.
Nel suo discorso alla platea, Marinese ha parlato di un governo che va avanti a colpi di spot pubblicitari, un ‘governo unico che frega’. ‘E’ arrivato il momento di dire basta’.
Reddito di cittadinanza, mini-bond, debito pubblico e spread che galoppa. Un mix che rischierebbe seriamente di esporre le attività produttive alle bizze dei mercati finanziari: ‘Meglio uscire dall’Europa?Se usciamo siamo morti. Critichiamo le regole altrui perchè non sappiamo rispettare neanche le nostre’.
Marinese ha concluso: ‘Paghiamo noi. Diciamo al governo: ve li diamo noi i soldi per evitare che scattino le clausole di salvaguardia. Ho fatto una botta di conti: dovremmo sborsare da 5mila a 50mila per le aziende più grandi. Penso che tutti noi saremmo disposti a farlo, a una condizione però: il governo ci faccia scrivere le politiche di sviluppo, le regole dovremmo scriverle anche noi. Paghiamo noi? E allora scriviamo noi le regole’.
di Redazione AltovicentinOnline