Prospettive nere per l’economia commerciale locale dopo il flop dei saldi dell’estate 2014 che hanno registrato il minimo storico. Secondo Emanuele Cattelan e Guido Xoccato, presidenti Ascom di Thiene e Schio, l’Italia si trova in una contrizione economica che non lascia spazio a nessun ottimismo.

 

“Se non ci sono un calo della pressione fiscale e una ripresa del lavoro, con conseguente miglioramento della situazione economica delle singole famiglie, è impossibile pensare che i consumi tornino ad un livello sufficiente – ha commentato Emanuele Cattelan – l’Italia ormai è entrata in uno stato di crisi epocale che sta travolgendo tutti i settori. Gli 80 euro che Renzi ha infilato in molte buste paga – ha continuato – sono stati utili per pagare la spesa, qualche bolletta o una tassa scolastica, ma di certo non sono stati spesi per il commercio. Ricordiamo che il nostro sistema si regge sui consumi. La gente compera, di conseguenza le aziende acquistano materie prime, le lavorano per produrre beni che poi vendono, incassando e pagando i dipendenti. E’ il concetto base dell’economia. Ora – ha concluso – il nostro paese è passato dall’inflazione alla deflazione e questo non può fare altro che peggiorare la situazione perché i prezzi caleranno drasticamente”.

La deflazione nasce dal crollo della domanda di beni e servizi. Il freno della spesa porta ad un conseguente calo dei prezzi imposto alle aziende per collocare i loro prodotti non indispensabili, ma questo crollo dei prezzi si ripercuote nei ricavi delle imprese, nel costo del lavoro e nella minore richiesta di credito.

“L’astenia all’acquisto ha coinvolto tutti i settori del commercio – ha sottolineato Guido Xoccato – Da Ascom e anche da Federmoda arrivano dati sconfortanti che esprimono la stagnazione dei consumi non solo nei negozi dei centri cittadini ma anche in quelli posizionati all’interno di grandi superfici commerciali“.

E come se non bastasse la crisi, per i negozi di abbigliamento, calzature, sport e altri prodotti prettamente stagionali, ci si è messo pure un meteo disastroso, che ha tolto la necessità (e la voglia) di acquistare una scarpa o un abitino svolazzante per stare freschi sotto il sole.

“Le attività che con l’arrivo dell’estate avrebbero potuto ricevere una boccata d’ossigeno quest’anno sono state penalizzate dalle piogge e dal freddo continui – ha aggiunto Xoccato – e questo blocco non ha portato ossigeno al mercato generale dei consumi. Di questo passo l’economia dell’Italia è destinata a sgonfiarsi come un palloncino bucato e il paese potrà solo morire. L’Italia è in deflazione dopo 55 anni, con un calo dello 0,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, che già era in forte calo. Si parla di numeri molto negativi – ha continuato – e l’aspettativa, anche secondo il Codacons, non è rosea. L’autunno si avvicina con molte nuvole all’orizzonte perché il crollo dei prezzi non garantisce il sostentamento delle imprese. Il Pil è diminuito ancora e non c’è aspettativa di rilancio. Matteo Renzi – ha concluso – oltre a sorrisi e battutine non ha fatto altro e i famosi 80 euro non vengono usati per il commercio, ma per spese di prima necessità”.

 

Anna Bianchini

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