“Il settore della moda è determinante per la ripresa dell’economia nazionale”. Lo ha detto Paolo Pirani,segretario generale della Uiltec, che oggi a Lugo di Vicenza, a Villa Godi Malinverni,  ha concluso il convegno ‘Moda 4.0″, organizzato dal sindacato stesso. Daniela Piras, segretaria nazionale della Uiltec, nella relazione introduttiva ai lavori, si e’ augurata una stagione di crescita “per un settore caratterizzato da circa 66 mila aziende in grado di offrire lavoro a 580mila addetti”.

Si tratta di una realta’ che rappresenta la quarta posizione per valore aggiunto industriale e la seconda per manodopera impiegata. A giudizio di Pirani, leader del sindacato dei lavoratori dei settori tessile, chimico e dell’energia “stiamo parlando di un settore per cui il governo ha decido di prolungare la Cassa integrazione per Covid ed il blocco dei licenziamenti, data la strategicita’ dello stesso. E abbiamo rinnovato tutti i contratti riguardanti il sistema della moda. Ora sia il sindacato che l’associazione delle imprese devono marciare insieme per chiedere al governo i provvedimenti urgenti a sostegno del settore in questione. Cosi’ l’eccellenza del manifatturiero puo’ guardare con fiducia oltre la fase post pandemica che presto ci sara’ attraverso il binomio produzione e cultura”, conclude.

Anche tante chiusure

I dati presentati sono preoccupanti –  ha detto l’assessore  regionale al lavoro al margine dell’incontro -. 207 aziende hanno chiuso nei primi 6 mesi di quest’anno nel solo Veneto, regione che insieme alla Toscana e al Piemonte sta pagando i danni che sono derivati, anche, dalla pandemia, ma prima ancora da alcuni fattori che sono stati oggetto di analisi questa mattina”.

Nell’occasione l’Assessore regionale ha messo in luce il senso del lavoro di collaborazione tra mondo datoriale, sindacale, industria, artigianato, commercio e tutti i soggetti interessati alla filiera della moda attraverso il tavolo di filiera. Aspetto fondamentale trattato è stato il tema della transizione tra scuola e lavoro.

Il valore della formazione

Vanno rilanciati gli istituti tecnici e professionali del settore della moda – sottolinea ancora l’Assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro -. In Veneto abbiamo la più grande fondazione ITS a livello nazionale, che tiene insieme alcuni istituti e aziende di Veneto e Lombardia, tra i più prestigiosi in Italia. I percorsi ITS hanno un grande impatto nella qualificazione di figure professionali molto richieste ma i dati portati oggi dimostrano che sono molte altre le figure richieste che abbisognano di ulteriori competenze specifiche. I prossimi ITS saranno fortemente indirizzati verso le nuove competenze necessarie al mondo della moda”.

Infine, l’Assessore regionale si è soffermata su alcuni aspetti più di scenario e di scelte per quando riguarda il rilancio del settore della moda.

Se riteniamo che in Italia il manifatturiero abbia un valore – sottolinea ancora l’Assessore regionale – e, dentro il manifatturiero, la filiera della moda, fatta da piccole imprese, laboratori artigiani, grandi industrie, grandi marchi, mondo della formazione abbiano il peso che meritano dobbiamo essere coerenti e molto duri nell’assumere alcune scelte. La prima è quella sulla legalità. Non è più accettabile che, come la Guardia di Finanza mette in luce ormai con un’azione quotidiana dai risultati eclatanti, esistano laboratori cinesi che sfruttano il lavoro irregolare, evadono le tasse e creano dumping, ossia concorrenza sleale, e a dare loro lavoro ci siano anche aziende italiane e venete. Il primo patto da fare è sulla legalità”.

Il secondo è quello di non abbassare mai la guardia sulla formazione, che previene e intercetta nuovi bisogni – puntualizza, in conclusione, l’Assessore regionale al lavoro -. Fare formazione significa anche avere formatori molto motivati e valorizzati perché la formazione intercetta i bisogni ed è fondamentale. Infine, si tratta di sostenere la filiera della moda che in Italia è contraddistinta da un grande numero di distretti che hanno una grande capacità di attrarre grandi investitori esteri. Puntare sulla filiera significa investire per il suo sviluppo”.

Zaia: ‘Siamo alle porte di un nuovo Rinascimento’

I due problemi principali per le imprese venete sono oggi “il costo delle materie prime e il reperimento della forza lavoro”. Lo spiega il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, intervenendo oggi all’assemblea generale di Confindustria Vicenza. Ciò detto, “la banalissima proiezione del Pil ci dà un +6% nel 2021 per il Veneto… Siamo alle porte di un nuovo rinascimento”, continua Zaia. “Sicuramente le nostre imprese hanno fruito della riapertura dell’export, il mercato interno fatica un po’ ma gli indicatori ci sono tutti”.

di Redazione AltoVicentinOnline

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