di Federico Piazza

È pronto il progetto per un secondo corso Ifts Tecnico Caseario a Thiene dopo il successo della prima edizione 2022.

Sempre Veneto Agricoltura in collaborazione con Cesar, l’ente di formazione accreditato di Confartigianato Vicenza, e l’Itet Aulo Ceccato. «Siamo in attesa dell’uscita del Bando regionale quest’anno, la richiesta è molto alta da parte sia di aziende del settore sia di persone occupate e disoccupate», dichiara la professoressa Maria Grazia Grotto, vice preside dell’Itet. Una quindicina di posti per 800/900 ore di formazione, di cui la metà stage in aziende. Il tutto completamente finanziato dal Fondo Sociale Europeo, come la prima edizione rivolta a lavoratori inoccupati under 35 residenti anche in altre regioni. «La novità è che la nuova edizione sarà aperta anche a lavoratori già impiegati che desiderano aumentare le proprie competenze, mettersi in gioco e riqualificarsi professionalmente. Per questo motivo – spiega Maria Grazia Grotto – si prevedono orari serali e concentrati nel fine settimana, per rendere fruibili le lezioni anche a chi già lavora».
Con l’Ifts Tecnico Caseario Thiene torna ad avere stabilmente dopo 30 anni una scuola specialistica di livello nazionale per caseifici industriali, artigianali e malghe. Che mancava dal 1993, quando lo storico Istituto Lattiero Caseario chiuse dopo aver formato generazioni di professionisti per quasi settant’anni.
La richiesta di questo tipo di figure è oggi rilevante. Lo testimoniano le imprese del settore, grandi e piccole, industriali ed artigianali. E qualche indicazione sul fabbisogno delle aziende arriva anche dai numeri ufficiali. Secondo infatti i dati del sistema informativo Excelsior di Unioncamere, nel 2022 in Veneto la difficoltà di reperimento di personale nell’ambito della lavorazione industriale di prodotti lattiero-caseari è stata del 65%. Nel 96% dei casi per mancanza di candidati. Nello specifico, le aziende del settore l’anno scorso avevano 390 entrate programmate in regione, di cui 170 assunzioni di dipendenti. La stragrande maggioranza, il 94%, con contratti a tempo determinato. Il 59% giovani. Il motivo principale delle assunzioni, 56%, era per sostituzioni di personale. Mentre una qualche forma di esperienza, nello stesso settore oppure generica di lavoro, era richiesta solo nel 25% dei casi.
Le aree su cui verte il percorso Ifts di istruzione e formazione tecnica superiore di Thiene sono Tecnico Casaro e Aiuto Casaro, Tecnico di controllo qualità e di laboratorio, Affinatore, Responsabile di produzione, valorizzazione e marketing dei prodotti lattiero caseari, anche per l’e-commerce. Corsi tenuti sempre con docenti di aziende private, di Veneto Agricoltura e dell’Itet Ceccato, che mette a disposizione il moderno laboratorio tecnico di Agroindustriale e Chimica Strumentale da 30 posti dell’indirizzo di Agraria, Agroalimentare e Agroindustriale.
L’edizione 2022 ha diplomato 14 tecnici.
«Con un immediato ottimo riscontro occupazionale, 12 su 14, nel Vicentino, nel Bellunese e nel Trevigiano», riporta la tutor del corso Paola De Dea di Veneto Agricoltura – Istituto per la Qualità e le Tecnologie Agroalimentari. Tra le imprese più grandi coinvolte nell’Alto Vicentino ci sono il Gruppo Brazzale e il Caseificio Pennar Asiago. Ma anche realtà piccole, come per esempio l’Azienda Agricola Aidi di Marano Vicentino, che produce formaggi di capra, capra-mucca e pecora. Il proprietario, Flavio Sartore, si appresta quest’estate a prendere in gestione da giugno a settembre la malga Zolle di Dentro di Arsiero con 130 capre e pecore, 40 mucche e alcuni cavalli. «Corsi come l’Ifts Tecnico Caseario – osserva Sartore – devono essere una continuità, a cadenza annuale, perché il fabbisogno è forte anche per le piccole aziende. Anzi, per le piccole ditte servirebbe anche una formazione estesa anche a come si gestisce organizzativamente ed economicamente un’attività di questo tipo, per esempio le malghe».
Per quanto riguarda invece le esigenze dell’industria, particolarmente stretta ormai da un decennio è la collaborazione tra il Gruppo Brazzale e l’Itet Ceccato. Le esigenze di personale di Brazzale sono infatti incrementate e qualitativamente cambiate negli anni. «Nell’Alto Vicentino, dove abbiamo cinque unità operative, oggi il personale è oltre il triplo di vent’anni fa e il livello professionale medio è molto aumentato», racconta il presidente, Roberto Brazzale. «Con l’internazionalizzazione in corso (abbiamo 500 dipendenti anche in Repubblica Ceca con uno stabilimento che processa l’80% del latte che raccogliamo in Europa e la catena di 25 negozi La Formaggeria Gran Moravia, più uno stabilimento in Cina e un allevamento di bestiame da carne in Brasile), oltre a tecnici e operai ci servono sempre più figure in grado di seguire processi complessi in Italia e all’estero per produzione, logistica, commerciale». Servono competenze manageriali per funzioni più elevate, conoscenze linguistiche, atteggiamento e disponibilità a viaggiare e a trasferirsi all’estero. Requisiti non sempre facili da trovare, però, come succede per tante aziende. «Specie nei reparti operativi, in Italia la disponibilità è di molto inferiore alle necessità».
La storica azienda di Zané, nata nel 1784 sull’Altopiano di Asiago e giunta oggi all’ottava generazione, nel 2022 ha superato il fatturato globale di 300 milioni di euro, con volumi in crescita, export in 70 paesi, investimenti in nuovi impianti, prodotti, assunzioni e formazione. «Nell’Alto Vicentino abbiamo investito 60 milioni di euro negli ultimi dieci anni. In tutto – conclude Brazzale – oggi in Veneto abbiamo circa 500 dipendenti tra la sede centrale di Zané, il caseificio ex Zogi di Monte di Malo che produce quasi 15mila tonnellate l’anno di formaggi, il Burrificio Burro Superiore specializzato in prodotti speciali e per professionisti, il magazzino di stagionatura Monte Cengio, il nuovo magazzino robotizzato energeticamente autosufficiente di Sant’Agata di Cogollo del Cengio che è il più grande nel suo genere al mondo, l’allevamento di suini e impianti di biogas di Campodoro in provincia di Padova».

 

Thiene “sforna” i primi 14 tecnici casari, figure professionali ricercatissime

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