A San Giorgio è difficile accettare che Don Umberto non ci sarà più a scaldare e consolare le anime bisognose, che ad ogni ora del giorno potevano contare sulle porte aperte della chiesa. Fino alla fine si è sperato in una proroga finchè Don Umberto dall’igna non lasciasse la parrocchia dedicata al santo della frazione di Fara vicentino.  Niente da fare, don Umberto si trova a Zanè a disposizione della parrocchia San Pietro e Paolo.
Uno choc per una comunità che ha appreso con dispiacere la decisione della Diocesi, che domenica scorsa,  ha assistito all’ultima messa di don Umberto a San Giorgio.
Il parroco visibilmente commosso ha salutato i suoi fedeli rassicurandoli che rimarrà per loro un punto di riferimento.
Da qualche giorno nella chiesa di San Giorgio, nota anche per una Madonnina delle lacrime, faceva bella mostra un raccoglitore dove i fedeli hanno potuto recapitare lettere e messaggi di stima, riconoscenza, affetto, a don Umberto, che a 75 anni suonati, riusciva a tenere viva una parrocchia ubicata non di certo nel centro di una grande città.
Quelle porte aperte fino alle 11 di sera sono l’emblema di un qualcosa che sembra non esistere più. Basta fare un giro per l’Altovicentino per accorgersi che dopo le 18, le porte delle Chiese e delle parrocchie sono serrate come sigilli di fortezze invalicabili. Qualcosa che farebbe inorridire il Don originario di Zanè e che ha segnato per trent’anni la vita religiosa di San Giorgio di Perlena.
Le porte della Chiesa per Don Umberto devono sempre rimanere spalancante, un parroco deve essere al servizio del fedele bisognoso anche se si tratta di una semplice parola. L’ha dimostrato negli anni Don Umberto cosa significa poter contare sul prete del paese.
“In Don Umberto abbiamo trovato sempre un sorriso, una parola di incoraggiamento e una benedizione”
“Un mio amico mi ha portato per la prima volta a San Giorgio di Perlena, non conoscevo questo luogo e la madonnina delle lacrime che tanto colpisce appena arrivi -racconta R.B.,48 anni residente a Thiene- l’impatto è stato emozionale oltre alla chiesa accogliente il mio amico mi ha invitato ad entrare nella chiesetta dal cielo stellato. Ci siamo fermati lì a pregare nell’intimità dei nostri pensieri personali. Da quel momento, la parrocchia di San Giorgio di Perlena è diventata un punto di riferimento della mia vita. Prima dell’estate, ho vissuto un momento molto delicato della mia esistenza: ho sentito il bisogno di recarmi in quel luogo di pace, eravamo in piena emergenza Covid e mi sono ritrovata Don Umberto alle mie spalle. Mi sono voltata verso di lui come per giustificarmi della mia presenza in un momento in cui forse non era opportuno  essere lì, ma lui con fare paterno mi ha rassicurata chè ero nel luogo giusto. Gli ho confidato tra le lacrime che ero in ansia per una decisione presa per mio figlio che non sta bene e lui mi ha benedetta rivolgendo un pensiero anche verso il mio ragazzo.
“Ho perso mia moglie da circa sei mesi-racconta la sua testimonianza U. D., ero disperato. Inconsolabile. Era sera tarda ed una fedele vedendomi in quello stato è andato a chiamare Don Umberto perché mi ascoltasse, credo fosse già a letto, ma si sia rivestito per venire da me, parlarmi e consolarmi e cercare di dare un senso alla tragedia che ha colpito la mia famiglia. Mi ha colpito il fatto che fosse tardissimo e che parlavamo come fosse pieno giorno. Non siamo più abituati a sacerdoti che tengono aperte le chiese fino a certe ore e il timore di adesso e che chi arriverà per prendere il suo posto possa chiudere le porte dell’accoglienza di quella chiesa”
Grazie a don Umberto si era creato un numeroso gruppo di preghiera che si riuniva nella parrocchia due venerdì al mese a cui partecipavano molte persone che venivano anche da comuni lontani.
Sono molti  i devoti che venivano dal padovano per pregare e vedere la Madonnina delle lacrime portata a San Giorgio da Don Umberto al ritorno da un suo viaggio a Medjugorje.
Molti erano preoccupati che la Madonnina delle lacrime sarebbe andata via insieme a Don Umberto, che invece ha deciso di lasciarla a san Giorgio a protezione dei parrocchiani e di quanti passeranno a farle visita.
Don Umberto è stato un esempio di fede e preghiera di aiuto e consolazione per molti fedeli, nell’elargire i sacramenti e nell’assistere con le sue care benedizioni.
N.B
D.T.
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