Giordano Rossi si ricandida e si prende i meriti di quanto ha fatto finora per la ‘sua’ Velo D’Astico.

“Chiudo il mandato e lascio un Comune solido, che conta su un tesoretto di 364.815 euro di cui ben 259.922 euro utilizzabili nel corso del 2019 dalla prossima amministrazione per realizzare opere ed interventi essenziali per la nostra comunità e ringrazio i cittadini per il rapporto costante di dialogo, suggerimenti e collaborazione”, ha sottolineato Rossi con orgoglio.

Lunedì l’ultimo consiglio comunale, dal quale è emerso che la piccola Velo è un Comune forte e solido e nonostante il maltempo abbia creato qualche danno, si è risollevato più forte di prima.

“Un cittadino mi ha chiesto qual è stata la situazione più difficile vissuta in questi 5 anni di mandato amministrativo – ha raccontato Rossi, che si propone per il bis con la lista ‘Uniti per Velo’ – Ho risposto senza alcun dubbio il nubifragio che ha colpito la frazione di Lago il 21 luglio 2014. Ero stato eletto da meno di due mesi e mi sono trovato coinvolto in un incubo mostruoso con una sensazione di tragedia immanente ed incombente su cittadini inermi, e preoccupati. Ho avuto al mio fianco dei collaboratori splendidi e competenti che hanno condiviso questa terribile esperienza con incessante presenza e grande professionalità. Tutte le protezioni civili del territorio, la provincia ed i Servizi Forestali Regionali hanno svolto i loro ruoli con grande responsabilità. Un elogio particolare lo dedico alla popolazione delle Contrade Maso, Lenzetti, San Ubaldo e Lago di Sotto che si sono rimboccate le maniche, senza piangersi

addosso ed hanno lavorato incessantemente per sgomberare e ripristinare abitazioni e strade dei luoghi, meritandosi l’elogio scritto del presidente del Consiglio Regionale Veneto Roberto Ciambetti che avendo visitato i paesi colpiti dall’evento nei giorni successivi si è dichiarato profondamente stupito per la sollecitudine con cui la popolazione ha risposto. E’ stato il momento più coinvolgente sul piano emotivo, ma che mi ha permesso di conoscere ancora più a fondo la mia gente”.

A.B.

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