La presunta frenata del progetto Valdastico Nord smuove le acque anche in casa del Movimento 5 stelle di Piovene Rocchette e Cogollo del Cengio che, a seguito della serata informativa di alcuni giorni fa organizzata dal sindaco di Cogollo Piergildo Capovilla, se ne esce con un classico ma sempre attuale ‘Noi lo avevamo detto’.

‘Trento non vuole l’opera né l’ha mai sostenuta – ha sottolineato Daniele Sartore, consigliere di opposizione a Piovene Rocchette, riferendosi a quanto emerso dal documento presentato durante la riunione, un atto di 95 pagine stilato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici – dimostrando interesse unicamente per l’asse commerciale costituito dalla Verona-Brennero, ben più redditizio. Da molto tempo il nostro Movimento sostiene che in nessun progetto strategico europeo dei trasporti e dei traffici commerciali figura la A31 nord. Si è inoltre confermata l’inutilità sostanziale dell’opera per quanto concerne la costruzione del solo tratto fino a Casotto di Pedemonte, definito anche dal Consiglio superiore ‘non funzionale all’opera’. Fermandosi a metà strada, ci coprirebbe di ridicolo in Italia ed in Europa. In pratica il prolungamento a Nord serve unicamente per prorogare la concessione della società A4 Holding’.

‘A livello approvativo – ha spiegato invece Luca Canale del gruppo 5 stelle piovenese – il progetto definitivo della Valdastico Nord è attualmente in fase di valutazione VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) presso il Ministero dell’Ambiente. Sembrerebbe, come riportato dal Sindaco di Cogollo durante la serata informativa, che il Consiglio superiore dei lavori pubblici abbia dato parere sfavorevole al proseguimento dell’iter approvativo, mancando gli accordi con la Provincia autonoma di Trento sul proseguimento del tracciato. Tale parere è obbligatorio ma non vincolante, ma potrebbe costituire un serio stop per il proseguimento dell’opera, vista anche la diffusa opposizione delle amministrazioni locali trentine e le imminenti elezioni provinciali a Trento.
Il parere citato non risulta ancora essere stato pubblicato e quindi sarà necessario valutare attentamente, se sarà confermata questa linea, quali sono le osservazioni e le prescrizioni riportate. Il prossimo passo dovrebbe essere la convocazione del Cipe (Comitato Interministeriale di Programmazione Economica), per la valutazione complessiva del progetto e la sua eventuale approvazione, rigetto o rinvio.’

L’attenzione delle amministrazioni per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico provocato dal cantiere autostradale è inoltre ‘pressoché nulla’, ribadisce poi Sartore. ‘Desidero sottolineare – afferma –  che il compito dei ‘buoni amministratori’ e dei sindaci dovrebbe essere, in primis, anche quello della tutela della salute dei loro concittadini, aspetto che viene spesso lasciato in secondo piano. Le amministrazioni di Piovene, che sostiene che ‘la A31 risolve tutti i problemi di traffico in paese’ e Cogollo, che ha proposto di ‘spostare il tracciato di 100 metri verso Velo’, hanno dimostrato di essere più attente a volere scaricare i problemi ai comuni limitrofi piuttosto che perseguire soluzioni alternative più efficaci o a tutela del territorio della valle, come ad esempio la bretella a suo tempo proposta o percorsi alternativi che dal casello di Piovene passassero per le zone industriali di Caltrano e Cogollo. A mio avviso non è più il tempo da parte dei comuni di andare a Roma ‘col cappello in mano’, giocando al ribasso, per cercare di ottenere l’elemosina di qualche opera compensativa (peraltro non c’è traccia di opere compensative a livello ambientale) in cambio dello scempio della Valdastico e del sicuro peggioramento del livello di salubrità dell’aria per tutti i cittadini della valle’.

‘E’ opportuno evidenziare inoltre – ha aggiunto infine Giulia Negrin del gruppo pentastellato di Cogollo –  che la variante proposta dal Comune di Cogollo del Cengio, che dovrebbe alleggerire lo sfascio ambientale, è stato approvato dalla Camera di commercio, ma ad oggi non vi sono prove di tale accoglimento a livello istituzionale. Ma quel che è peggio è che ci si è fatti sfuggire i finanziamenti di bando europeo, sfruttato peraltro con successo da moltissimi comuni limitrofi, per il necessario adeguamento antisismico della scuola, e si dovrà aspettare il cantiere dell’autostrada perché la società autostrade lo paghi quale opera compensativa (l’adeguamento sismico degli edifici scolastici è inserito nella relazione generale del progetto). Ma l’opera, a questo punto, non si sa che fine farà. Meglio sarebbe stato aver chiesto subito i soldi all’Europa, e chiesto qualche altra opera compensativa: di lavori a Cogollo ce ne sono da fare a iosa’.

M.B.

 

 

 

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