Si chiedevano solo dei controlli sulla sicurezza della discarica. Respinta dal Consiglio Regionale la mozione in merito alla cava Vianelle presentata lo scorso febbraio dai Consiglieri Pipitone, Marotta, Pettenò, Fracasso, Berlato Sella, Puppato e Finco. Su 40 votanti, 19 si sono schierati accogliendo le istanze della mozione, ma altrettanti l’hanno bocciata. E i 2 astenuti, valutati come ‘no’, hanno dato il colpo di grazia a chi con la mozione chiedeva che la Regione si attivasse con estrema urgenza nei confronti degli enti locali interessati. Il fine della richiesta di ulteriori controlli era di acquisire maggiori elementi di valutazione sul piano idrogeologico per scongiurare definitivamente e con chiarezza eventuali rischi per il territorio sede della falda acquifera che dà da bere a oltre 700mila persone nelle province di Padova e Vicenza.

Il Movimento Salvaguardia Ambiente, che da mesi si è fatto portavoce di chi non vuole correre rischi con una discarica che nel giro di pochi anni si è trasformata da ricettacolo di rifiuti inerti a contenitore di anche sessanta tipologie , ha voluto rendere noti i nomi di ha detto ‘no’ alla mozione.

‘Vogliamo che tutti conoscano i nomi di chi si è assunto la responsabilità politica e ambientale’, ha dichiarato il presidente Enore Marini, il quale ha stilato la lista di chi in Consiglio ha votato contro l’istanza: ‘Santino Bozza, Bruno Cappon, Vittorino Cenci, Roberto Ciambetti, Cristiano Corazzari, Giampietro Possamai, Daniele Stival e Paolo Tosato del gruppo Liga Veneta, tutti della Lega Nord. Del Pdl hanno detto ‘no’ anche Davide Bendinelli, Dario Bond, Giancarlo Conta, Marialuisa Coppola, Piergiorgio Cortellazzo, Massimo Giorgetti, Nerteo Laroni, Leonardo Padrin, Remo Sernagiotto, Carlo Tesserin e Costantino Toniolo. Clodovaldo Ruffato del Pdl e Stefano Peraro dell’Udc si sono astenuti.

Marini si dice sconcertato del rigetto della mozione. ‘Il Movimento
Salvaguardia Ambiente è rimasto sbalordito da tale esito – ha sottolineato – la mozione non chiedeva il divieto di conferire rifiuti nella cava, ma solamente di attivare gli enti locali interessati per acquisire elementi di valutazione sul piano idrogeologico. Il fatto che ci sia stato questo respingimento compatto fa sorgere forti dubbi su quali interessi economici ci siano sotto la superficie della cava Vianelle’.

A.Bia.

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