Una manifestazione che partirà davanti alla Stazione dei treni sabato mattina e si concluderà con un comizio a piazza Chilesotti. Non hanno gradito quanto accaduto alla Festa dei Popoli e a loro dire quello di negare l’accesso all’evento di domenica, è stata una ‘discriminazione’ nei loro confronti.

 

Per questo oggi, a Thiene è arrivato addirittura Lucio Chiavegato, leader del movimento indipendentista veneto, che ha avuto gli onori della cronaca un paio di mesi fa, quando è stato arrestato il 2 aprile nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta secessione del Veneto e liberato il Venerdì Santo. Ora, Chiavegato, punto di riferimento di chi vuole l’indipendenza e non vede altra soluzione, vuole un confronto con il sindaco di Thiene Gianni Casarotto, dopo lo spiacevole episodio di domenica. ‘Eravamo un gruppo di otto persone – lo hanno rispiegato stamattina, durante la conferenza stampa – avevamo i nostri bambini con noi, quindi non è che avessimo l’aspetto di chi ha intenzioni bellicose. Volevamo solo partecipare alla Festa dei Popoli. Il Popolo Veneto è un popolo alla stessa stregua di quelli che stavano divertendosi a Villa Fabris. Non ci hanno fatto entrare. Perchè avevamo le bandiere della Serenissima sulle spalle. Ci hanno chiesto di togliercele se volevamo entrare. Abbiamo preferito andarcene’.

‘Vorremmo spiegare al sindaco Casarotto che dice che finora il Veneto non è uno stato indipendente e ci riconoscerà quando questo avverrà, che il termine ‘popolo’ ha un altro significato rispetto alla parola Stato e Nazione – ha detto con aria di sfida il carismatico Chiavegato – ho anche sentito personalmente l’assessore Fanton al telefono. Alla festa dei Popoli c’erano le rappresentanze di tutti i popoli, perchè negare l’accesso ad una bandiera che ha 1100 anni di storia?’

Ne hanno fatto una questione politica – ha proseguito l’indipendentista Marco Busato, che alle scorse amministrative era candidato sindaco con Veneto Stato – invece, non c’era nulla di questo nel voler entrare a Villa Fabris, dove avevamo tutto il diritto di entrare e partecipare. Volere l’indipendenza del Veneto non significa essere di destra o di sinistra’.

‘Il paradosso è che la manifestazione è stata patrocinata dalla Regione Veneto – ha sottolineato Michele Pesavento, ex assessore all’Identità Veneta del comune di Zugliano – ma non hanno fatto entrare la nostra bandiera. E’ davvero assurdo che una terra ospitale come la nostra venga cacciata fuori dalla propria casa’.

‘Ci hanno detto che chissà che intenzioni avevamo – ha concluso Riccardo Piccolo, indipendentista thienese – c’erano pure bambini. Volevamo solo partecipare ad una festa e non capiamo perchè tanti problemi per una bandiera’.

Gianni Casarotto, sindaco di Thiene, appresa la notizia della manifestazione e della voglia di confronto da parte degli indipendentisti ha dichiarato:’ Non c’è alcun problema – ha detto – se avessi i loro recapiti, li contatterei io per primo per parlare di tutto personalmente. Va benissimo il dialogo, io ci sto’.

di redazione Thiene on line

 

 

 

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