Cosa accade in Veneto? Se lo sta chiedendo tutta Italia. Una regione ‘virtuosa’, una sanità eccellente, ma dei numeri che non convincono anche gli ingenui. Perchè se il Governatore Luca Zaia si difende strenuamente parlando delle variazioni del virus scoperte nella sua regione e di tamponi a raffica, che farebbero scoprire più positivi di quanti se ne trovino dove si eseguono meno screening, non si giustifica il numero dei morti. Troppi, è una strage, un numero che non può colpire. E non importa che si tratti per la maggior parte di anziani, potrebbero essere padri, madri e nonni di ognuno di noi, che se non fosse arrivato il Covid vivrebbero ancora.
“La regione Veneto prima fornisce dati sui tassi di positività che raccontano di una situazione drammatica, poi Zaia è costretto a correre ai ripari spiegando che i numeri sono sfalsati. Il Veneto sembra sull’orlo di una situazione sanitaria fuori controllo, ho presentato un’interrogazione urgente al Ministro della Salute Speranza, mi aspetto che la Regione chiarisca sui numeri”. La senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini vuole andare fino in fondo ed è di stamattina, la notizia della sua presa di posizione ufficiale, trascinando il caso-Veneto in Senato.
“Dobbiamo avere uniformità di elaborazione statistica per poter confrontare serenamente le situazioni in ogni regione. Dobbiamo avere dati certi, scientificamente probanti e non sistematicamente interpretati dalla politica regionale. Zaia e l’assessore Lanzarin ci devono raccontare la verità, non solo quello che a loro fa politicamente comodo. I cittadini hanno diritto di sapere come stanno le cose nella realtà. Occorre sapere ogni giorno quanti tamponi molecolari sono stati effettuati e il numero di vaccinati. Lo chiediamo anche al presidente Conte, i bollettini quotidiani servono per informare i cittadini, non per far fare passerelle ai politici”. Conclude Sbrollini.
Possamai risponde a Villanova
Nei giorni scorsi, non era passato inosservato il comunicato stampa del presidente del Gruppo Zaia a Palazzo Ferro Fini Alberto Villanova , che ha scatenato l’opposizione del consiglio regionale, quando si è preso la briga di attirare l’attenzione su una sanità, che oggi, invece ha i riflettori puntati addosso per il record di morti.
A replicare, il giovane consigliere vicentino Giacomo Possamai, che dopo qualche giorno gli ha risposto: “Sorprende che la Lega tramite il comunicato di Villanova senta il bisogno di rivendicare un modello proprio nei giorni in cui è sotto gli occhi di tutti la tragicità dei numeri della pandemia nella nostra Regione. Lo dico con l’umiltà che si addice a un tema tanto delicato e con la tristezza di constatare che nell’ultimo mese i decessi attribuibili al Covid-19 superano il totale degli otto mesi precedenti. Parliamo di migliaia di vittime, come se interi paesi non ci fossero più”.
“Il virus non è di destra nè di sinistra, abbiamo tutti da imparare” – prosegue Possamai -“e per primo a fronte di una maggiore serietà sono pronto ad adoperarmi per fare fronte comune: vedo invece che siamo fermi all’auto incensamento, al nicchiare sulla gloria di una sanità che certo negli anni addietro era un fiore all’occhiello e che lentamente invece si sta mostrando nei numeri una nave con falle che danno molto da pensare. Zaia è uscito vincitore dopo la prima ondata pandemica e ora dopo essersi adagiato col fatto che eravamo in zona gialla, è in grande difficoltà: o ci faremo trovare pronti per la ripresa dopo l’Epifania con tutte le misure del caso senza più ordinanze tardive e confusionarie come quella emessa col limite orario delle 14, o a gennaio sarà peggio di quanto visto finora”.
Alle parole di Possamai fanno eco anche i coordinatori PD thienese e scledense assieme, rispettivamente Paolo Costa e Giacomo Stiffan: “Dopo aver cacciato il professor Andrea Crisanti è emersa tutta l’incompetenza dell’establishment regionale: dalla miglior gestione durante la prima ondata alla maglia nera nella seconda. Unica variabile cambiata: l’addio di Crisanti.
Intanto a Montebelluna è intervenuta la protezione civile per stoccare i morti perché gli obitori sono pieni e i medici lanciano un appello che strappa il cuore a chiunque lo legga.
Ecco, che lo legga quell’appello il Villanova: con le sue parole prende in giro le famiglie di quei morti e tutti i sanitari che stanno dando anima e corpo per gestire la crisi che Zaia non sta gestendo. C’è poco da scaricare le responsabilità, il Veneto è zona gialla sulla scorta dei dati che la Regione Veneto ha fornito al governo, in particolare il dato sui posti in terapia intensiva. La sanità è regionale e Zaia ha sempre avuto mano libera da parte del governo per porre in essere regole più severe per gestire la crisi ma non l’ha voluto fare. Ora si prenda la responsabilità politica di qualcosa una buona volta, non può essere sempre colpa degli altri”.
Parole dure che si addolciscono solo nel finale per bocca di Possamai: “Mi auguro che siano per tutti delle feste serene e di speranza, per quanto possibile. Ne abbiamo veramente bisogno: c’è bisogno di ripartire, di far uscire gli ospedali dalla situazione emergenziale in cui si trovano, anche per il personale medico stesso. E spero vivamente che il vaccino funzioni”.
Marco Zorzi