“La tutela idrogeologica del territorio deve essere una priorità nazionale e per dare le risposte che occorrono bisogna che il Governo dia poteri speciali ai Governatori”. Lo ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia, nel tracciare il quadro del maltempo che ha investito il territorio regionale nei giorni scorsi.

“Questi interventi – ha aggiunto – contribuirebbero a rilanciare l’economia, perché comunque si tratta di opere pubbliche, e metterebbero in sicurezza i nostri territori, i cittadini, i loro beni e le attività produttive. E’ indispensabile intervenire rapidamente su questo fronte, che significa meno cemento è più bacini di espansione e arginature, e dobbiamo farlo utilizzando i Governatori, conferendo loro poteri speciali come si è fatto per i debiti della sanità in qualche regione”.

 ”Dal 2010 il recupero del dissesto idrogeologico – ha ricordato Zaia – è il primo interesse dal Veneto: la nostra regione è l’unica che abbia messo nel piatto 50 milioni l’anno per queste finalità. Abbiamo realizzato dopo l’alluvione di Ognissanti 812 opere puntuali per 137 milioni di euro, la gran parte già terminate prima dell’inverno scorso e che hanno permesso di non avere gli allagamenti come due anni fa. Questi lavori aiutano, ma non bastano: ci servono le opere di mitigazione del rischio, le casse di espansione, l’ultima e l’unica delle quali in Veneto risale ad un’ottantina di anni fa. Ne abbiamo previste 12, per una spesa totale di 278 milioni 550 mila euro, dei quali 97 già finanziati. La prima, quella di Caldogno, va in gara per la fine dell’anno. Nessuno può permettersi di dire che in due anni non è stato fatto nulla: è vergognoso e vomitevole speculare sulla pelle della gente”.

 ”I bacini non entrano nella gestione commissariale – ha ricordato ancora Zaia – e attualmente si devono realizzare con procedure ordinarie. Ogni amministratore sa quali sono e dove si perde il tempo: non tanto sulle gare, ma nei passaggi burocratici, nella tutela dei detentori di interessi, nei ricorsi, nei contenziosi”.

“In questa situazione ci siamo dimenticati dei veneziani – ha concluso il presidente del Veneto – che hanno subito una grande tragedia: un metro e mezzo di acqua alta lo è per questa città. Significa cittadini isolati, anziani che non possono muoversi, nemmeno andare a fare la spesa, gente con la casa allagata, così come molti magazzini e molti negozi’.

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