Omicidio di stato o infarto? C’è chi vede nella morte di Ermes Mattielli lo zampino di uno stato che, con la sua giustizia a volte sgangherata, sembra voler tutelare i delinquenti a discapito di chi attua la legittima difesa.
Nel caso di Mattielli, sono in molti a imputare l’infarto dell’artigiano di Arsiero allo stress causato da una magistratura che gli ha imposto il risarcimento di 135mila euro a favore dei due ladri che nel 2006, avevano tentato di rubare nella sua proprietà ed erano stati scacciati con 14 fucilate di una scacciacani. Ma c’è anche chi non se la sente di parlare di omicidio di stato.
E’ il caso di alcuni sindaci dell’Alto Vicentino, che hanno seguito la vicenda di Mattielli da vicino sia per conoscenza personale che per questioni ‘mediatiche’.
E’ il caso di Giordano Rossi, Sindaco di Velo d’Astico e amico d’infanzia di Ermes Mattielli. Rossi è stato il primo ad annunciare la scomparsa dell’artigiano di Arsiero e ha commentato: “L’ho visto crescere e ho conosciuti i suoi genitori. Un uomo perbene, schivo e solitario. Odiava questo tam tam mediatico di cui era protagonista dal 2006 ma aveva accettato di fungere da capro espiatorio per dimostrare come ‘funziona’ la giustizia in questi casi. L’ho visto pochi giorni fa – ha continuato Rossi – e mentre tornavamo a casa accusava una forte stanchezza. Probabilmente aveva già i sintomi dell’infarto che gli è stato fatale. Sicuramente lo stress a cui era sottoposto dal 2006 lo aveva indebolito, ma aveva qualche disturbo di salute indipendentemente da questo. Ciò non toglie che la legge in merito alla legittima difesa vada rivista, perché così è inadeguata e non in linea con i tempi. Avevo chiesto a Ermes perché non avesse accettato il rito abbreviato o un patteggiamento, ma lui rispondeva che voleva andare fino in fondo perché era innocente. Era un uomo che viveva quasi con nulla – ha concluso Rossi – ma era molto dignitoso nella sua quasi povertà. Infatti non ha mai chiesto soldi”.
Tiziana Occhino, Sindaco di Arsiero, oggi non era raggiungibile al telefono, ma è di pochi giorni fa una sua dichiarazione nella quale manifestava “sostegno morale e la solidarietà umana al concittadino Ermes che sta affrontando le conseguenze sicuramente difficili di un lungo processo. Ritengo però che non spetti a me, nella veste di sindaco, commentare a discredito o a favore una sentenza del tribunale o inveire contro la legge che come pubblico ufficiale rappresento, tanto più che le motivazioni che hanno portato i giudici ad esprimersi sulla condanna di Ermes Mattielli non sono ancora state rese pubbliche. Le opinioni personali sull’accaduto, che ognuno è libero di esprimere, spero solo non diventino l’ennesimo stimolo ad una strumentalizzazione sterile e semplicistica dei fatti che non porterebbe a nessun risultato concreto sugli esiti della vicenda giudiziaria nel suo complesso”.
Secondo Valter Orsi, Sindaco di Schio, la morte di Mattielli è un fatto triste che bisogna rispettare e non strumentalizzare. “Non lo conoscevo personalmente ma conosco la vicenda – ha spiegato Orsi – Non so dire se Mattielli abbia esagerato nell’auto difesa, però mi sento di dire che la giustizia, così come è concepita oggi da molti magistrati, stride con la realtà. Non è ammissibile che ci siano leggi che tutelano ladri e malfattori e penalizzano chi tenta di difendersi. Io stesso, se vedessi la mia famiglia in pericolo, preferirei trovarmi ad affrontare un tribunale piuttosto che un funerale. Contesto l’accusa di ‘omicidio di stato’, perché ci sono molte persone che muoiono in giovane età anche se non sono sottoposte a stress. In ogni caso – ha concluso – penso che se ci fosse la certezza della pena molti atti di delinquenza non ci sarebbero”.
Anche per Sandro Maculan, Sindaco di Zugliano, la morte dell’artigiano di Arsiero è un fatto privato e doloroso, che non deve essere tirato in ballo da chi vuole alzare bandiere per proprio tornaconto. “Credo sia il caso di rispettare la morte di un uomo che si è trovato ad essere protagonista di una vicenda delicata. In questi casi preferisco fare un passo indietro ed evitare i commenti. L’unica cosa che mi sento di dire è che è necessario intervenire in modo diverso da un punto di vista legale per dare risposte efficaci a chi commette o subisce atti di delinquenza, tutelando le persone oneste”.
‘Sono rimasto molto colpito dalla morte di quest’uomo e dalla sua vicenda. Mi dispiace moltissimo. – ha dichiarato a caldo il sindaco di Sarcedo Luca Cortese – ma forse adesso, è giunto il momento del silenzio. Proprio per rispetto della sua morte’
Andrea Cecchellero, Sindaco di Posina, ha commentato: “Non me la sento di parlare di omicidio di stato, anche se sicuramente penso che la legge dovrebbe essere applicata in modo diverso. Ogni giorno ci troviamo di fronti a casi, nei quali sembra che i magistrati vogliano tutelare i delinquenti a scapito degli onesti. Io stesso mi sono trovato a dover rispondere di un’accusa di omicidio colposo solo perché accusato di non aver sistemato un tombino. E’ paradossale ma ammetto che ne sento ancora il peso. Nella morte di Mattielli io vedo quasi una risposta divina. E’ come se il suo ‘angelo custode’ avesse deciso che lui non deve risarcire proprio nessuno. So che dal 2006 era sottoposto ad uno stress pesante. Non so se questo possa aver influito sul suo stato di salute, ma ora mi piace immaginarlo che riposa in pace”.
Anna Bianchini