La Pedemontana Veneta genera serenità in Zaia, rabbia nei cittadini espropriati che di soldi non ne vedono nemmeno l’ombra e per l’imprenditoria dell’altovicentino è fonte di preoccupazione. A dar voce alle aziende locali del loro stato d’animo è Emanuele Cattelan presidente di Ascom Thiene.

La Sis sta rinegoziando il contratto per ottenere il via libera di Cassa e Depositi, come l’avete accolta?
Non positivamente: non si cambiano pesantemente le carte in tavola a lavori iniziati. Stando al nuovo piano economico finanziario (PEF) di Sis dovremmo pagare tutti un pedaggio per transitare sulla superstrada, quando in fase progettuale veniva garantito il pedaggio gratis per i residenti per un certo numero di km a est e a ovest dal proprio comune di residenza.

Quindi col pagamento del pedaggio aumenteranno i costi per le aziende?
A conti fatti no, anzi. Ad oggi il traffico commerciale si versa principalmente nelle ‘vecchie’ strade provinciali, con un maggiore costo per le aziende Una scelta forzata dovuta alla perdita di tempo quando i loro mezzi transitano per le strade del cantiere in corso d’opera: uno slalom vero e proprio, spesso e volentieri intasata dai mezzi d’opera del cantiere stesso. Mentre col nuovo corridoio che collega Treviso a Vicenza, passando anche per Thiene, si velocizzerebbe il trasporto e il costo del pedaggio risulterebbe pari se non inferiore a quello che ad oggi le aziende spendono in gasolio e tempo perso.

Cosa vi preoccupa di più in Ascom: la revisione degli accordi o lo stop del cantiere?
Ad oggi è preoccupante che l’opera non venga completata, lasciandoci con un territorio sfruttato e devastato. Sarebbe inutile ora fermarsi, lasciando la viabilità nel caos più totale. Per la revisione del nuovo PEF è chiaro che il rimescolamento delle condizioni economiche ci lascia insoddisfatti, soprattutto per chi come gli imprenditori della nostra categoria sono abituati a mantenere fede agli accordi iniziali che si stipulano con un cliente.

Un cantiere che ritenevate terreno fertile per il commercio o un’opera più dai sapori politici?
Intendiamoci al nostro territorio necessitava un collegamento commerciale, in special modo l’economia di Thiene risultava tagliata fuori dal grosso flusso commerciale. Con la Pedemontana Veneta, a opera conclusa, sarebbero indubbi i vantaggi economici dei quali il nostro territorio potrebbe beneficiare. Thiene e l’alto vicentino potrebbero diventare un polo intermodale per lo scambio delle merci, accrescendo il business che ci ruota attorno e che ora punta soprattutto su Vicenza e Padova servite dall’attuale autostrada. E’ chiaro che essendo l’opera più rilevante eseguita in Veneto, ed attualmente l’infrastruttura più importante a livello nazionale, smuova gli interessi della politica, ma a noi come categoria preme l’interesse degli imprenditori e della collettività in parallelo con quelli del territorio, ad oggi fortemente segnato dal cantiere.
Cattelan

Ascom di Thiene crede sui vantaggi che la nuova superstrada, seppur a pagamento, potrebbe portare una volta terminati i lavori. Per il momento i vari cantiere disseminati nel tracciato del progetto vanno a rilento, in Regione hanno messo d’accordo Zaia e Moretti che puntano sul proseguimento dei lavori, sebbene ora la parola spetti a Cassa Depositi e Prestiti che dovrà valutare il nuovo PEF presentato da Sis per il rilascio delle garanzie finanziarie dirette e indirette. Nel frattempo per chi non ha la fortuna di lavorare in ufficio di Palazzo Balbi a Venezia, casa della giunta di Zaia, si trova ogni giorno per andare al lavoro a salire sulla giostra di strade del cantiere, avendo l’accortezza di anticipare la sveglia mattutina per recuperare il tempo perso incolonnato nel traffico.

Paola Viero

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