‘Merda…razzista…vengo a sc. … tua moglie’. Sono solo alcune delle minacce ricevute da Maurizio Colman, candicato consigliere regionale della Lega Nord con Luca Zaia. Lui non ne vuole parlare, ma la voce circola insistentemente nell’Alto Vicentino e qualcuno lo ha visto uscire dalla caserma dei carabinieri di Piovene Rocchette, dove avrebbe presentato denuncia su diversi episodi intimidatori da parte di un uomo di origini straniere, (pare un residente in un campo nomadi) che lo avrebbe contattato su facebook per insultarlo.
Maurizio Colman vuole mantenere il riserbo anche per la delicatezza della situazione, ma non ha smentito le minacce definendosi ‘non preoccupato’.
Secondo quanto siamo riusciti a ricostruire, Colman sarebbe stato contattato sul social network da un uomo con tanto di nome e cognome che lo avrebbe insultato pesantemente minacciandolo di ‘avvicinare’ anche la compagna dell’ex sindaco di Piovene.
salvini-a-piovene-8-maggio-2015-009Pare che le intimidazioni siano iniziate subito dopo la presentazione di Colman al mercato del sabato di Piovene, quando l’aspirante consigliere regionale, con Matteo Salvini accanto, ha ribadito la sua linea dura nei confronti dei rom. In quella circostanza, Colman ha ricordato al suo pubblico che si era precipitato al mercato per stringere la mano e farsi un selfie accanto al leader della Lega Nord , di essere stato proprio lui, più di dieci anni fa, a firmare la prima ordinanza che è stata poi, imitata col passare del tempo da altri sindaci italiani, che vieta ai nomadi anche solo di sostare a Piovene Rocchette.
Per questi fatti, Colman si è pure beccato una denuncia ed è stato indagato dalla Procura di Vicenza per istigazione all’odio raziale. Acqua passata dato che qualche anno fa, il fascicolo è stato archiviato dalla magistratura.
La vicenda giudiziaria non ha mai fatto retrocedere di un passo Maurizio Colman, che della sua ‘guerra ai rom’ ne ha fatto un cavallo di battaglia anche in questa tornata elettorale. A qualcuno però, non sarebbero andate giù le sue parole e, ai tempi dei social network, ha utilizzato un pc per far recapitare a Colman le sue minacce ‘colorite’, che ora sono oggetto d’indagne da parte delle forze dell’ordine che sono a caccia dell’autore.
Pare che non si tratti di un episodio isolato, ma che l’intimidatore lo abbia contattato più volte.
N.B.
Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia