Stop all’inceneritore e una raccolta differenziata sempre più spinta. E’ la linea che intende seguire in un prossimo futuro anche il Comune di Schio che sta valutando in questi giorni una nuova forma di raccolta e smaltimento dei rifiuti che, stando anche alle promesse elettorali, porterà ad una graduale riduzione di immondizie da bruciare potenziando al loro posto la raccolta ‘porta a porta’ con la conseguente rivendita dei materiali.

 

Il consigliere comunale di maggioranza Carlo Gecchelin dalla sua Thiene ha comunicato oggi la volontà-necessità della sua amministrazione di educare sempre più i cittadini a produrre meno rifiuti e depositarli in maniera corretta nelle campane della raccolta differenziata. L’input iniziale nasce dalla volontà di pagare meno tasse, ma alla base della decisione c’è anche la voglia di ridurre l’impatto ambientale provocato dall’incenerimento dei rifiuti.

Non si sono fatti attendere i commenti dall’opposizione thienese e dalla maggioranza di Schio e, tutto sommato, sembrano andare tutti di comune accordo nella stessa direzione.

“I comuni definiti ‘eccellenti’, come Capannori e Ponte nelle Alpi, hanno scelto di pagare di più in tassa sui rifiuti considerando ciò un investimento per la salute – ha spiegato Alessia Gamba, consigliere di minoranza a Thiene con il Movimento 5 Stelle – Meno indifferenziata significa meno incenerimento e questo porta a minori emissioni nell’aria che si respira. E’ ipocrita pensare che la bassa percentuale di raccolta differenziata sia da imputare ai cittadini che confondono i materiali – ha concluso – bisogna potenziare la differenziazione. E’ meglio pagare qualcosa in più per smaltire i rifiuti, piuttosto che pagare i ticket sanitari per le malattie causate dalle emissioni dell’inceneritore”.

A mettere in dubbio l’opportunità di continuare con l’inceneritore di Cà Capretta a Schio spingendo invece verso una raccolta ‘porta a porta spinta’ è sceso in campo anche Alessandro Maculan, consigliere di maggioranza, che ha ricordato anche una proposta fatta alla sua amministrazione lo scorso 26 agosto. “Dal 2017 le norme europee che riguardano gli inceneritori diventeranno molto più stringenti e punteranno a favorire la raccolta differenziata – ha spiegato Maculan – Abbiamo quindi chiesto di fare tutto quanto sia necessario per limitare progressivamente nel tempo la politica di incenerimento dei rifiuti supportando un piano alternativo di riconversione parziale o totale dell’impianto di Cà Capretta”.

Commentando le posizioni generali sul tema ‘raccolta rifiuti’, Maculan ha fatto notare come spesso le parole comunichino buone intenzioni condivise (come la chiusura dell’inceneritore per fare spazio alla raccolta differenziata), ma i fatti nella realtà smentiscono clamorosamente sviluppando politiche che portano in direzione opposta. “La nostra amministrazione intende seguire le promesse fatte in campagna elettorale – ha commentato Maculan – I milioni di euro investiti per l’inceneritore e il fatto di dover ammortizzare i costi hanno portato ad una raccolta di rifiuti che privilegia l’incenerimento. Non si può chiudere su 2 piedi, perché sarebbe un danno economico per i cittadini, ,a dobbiamo portarlo avanti fino alla copertura dei costi sviluppando al contempo un nuovo sistema di raccolta e smaltimento”.

Ed è proprio quello che il Comune di Schio sta facendo in questi giorni. “Dal 2017, con l’inasprimento delle normative europee, l’inceneritore potrebbe aver bisogno di una messa a norma e tra qualche anno si dovrà decidere se potenziare la sua terza linea oppure dismetterlo – ha spiegato Maculan – Lì si dovrà prendere una decisione definitiva. Ora valuteremo con Thiene il suo nuovo sistema di raccolta e smaltimento ed entro il 2015 anche Schio ne inizierà uno nuovo di zecca. Punteremo ad andarci a prendere i rifiuti in casa occupandoci poi di rivenderli. Porteremo la differenziata a livelli decisamente

superiori a quelli che abbiamo ora Ci sarà un costo iniziale, ma verrà poi recuperato con la vendita del materiale. In ogni caso – ha concluso – sulla salute non si discute.”

 

Anna Bianchini

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