Ora si faccia luce sull’ospedale di Santorso e si prendano provvedimenti per liberare i cittadini dai lacci di un project  financing,che  fa parte di  di  quel malaffare di cui l’inchiesta Mose rappresenta solo  l’inizio. Per Valter Orsi l’inchiesta Mose, scattata ieri è solo la punta di un iceberg imponentissimo.

‘Quando denunciavo certe porcherie, venivo accusato di essere un pazzo – racconta Valter Orsi – se mi sono staccato dai partiti dopo averne fatto parte per anni e averne conosciuto le strategie poco pulite non è per seguire la moda del momento, ma è subentrata in me una sorta di nausea.

 

L’ospedale di Santorso, voluto dai potenti e non dal popolo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Chi militava con me nella Lega Nord sa quello che ho fatto, sa come ho posto le mie condizioni ai vertici del partito affinchè non condannassero i cittadini di Schio e dell’Alto vicentino ad un indebitamento di ben 30 anni. Non sono stato ascoltato e sono stato giudicato un ribelle perché ho denunciato quello che gli altri hanno fatto finta di non sapere. In realtà, i partiti si sono messi d’accordo ad un certo punto, mandando avanti il progetto di finanza, che ha dato origine ad un ospedale che sta costando l’occhio della testa. Una spesa esorbitante, che sta andando a discapito di una utenza che giorno dopo giorno, si sta accorgendo di quanto stia venendo sempre meno la qualità di servizi un tempo eccellenti. Queste sono le conseguenze del project financing, strumento attraverso il quale, il pubblico ingrossa le casse dei privati. Andiamo a vedere quali sono le ditte appaltatrici dell’ospedale di Santorso – incalza Orsi – sono sempre le stesse, quelle che hanno fatto il bello e cattivo tempo per decenni in Veneto. Mi auguro che quanto mi affanno a dire e a denunciare anche con carte bollate ed esposti alla Corte dei Conti e a varie Procure dia origine a provvedimenti da parte della magistratura. Non provvedimenti sterili, ma concreti, che siano in grado di portare alla ridiscussione  di un progetto di finanza che a Santorso e ad evidente favore dei privati. Lo dimostra il fatto che non ci hanno mai dato la possibilità di visionare gli atti del contratto dell’ospedale. Perché? Se non ci fosse nulla di scandaloso in quelle carte, perché negarci la visione di un qualcosa che sarebbe nostro diritto avere tra le mani?’

‘Oggi – conclude Orsi, pronto al ballottaggio di domenica  per la poltrona di sindaco di Schio– occorre avere sindaci che sappiano rivestire  il ruolo di primo cittadino, nel pieno senso delle due parole. Mi rimproverano di essermi ribellato ai partiti e si chiedono come dialogherò con Regione e Provincia, dimenticandosi che le istituzioni devono essere asettiche perché le logiche di partito portano a questi risultati. L’inchiesta Mose docet’.

Di Redazione Thiene on line

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