La destra di Thiene si spacca sul riconoscimento alla Città per l’attività partigiana nella Lotta di Liberazione e al ‘no’ di Christian Azzolin, consigliere di Liberi a Destra Fratelli d’Italia si affianca il ‘sì’ deciso di tutti gli altri consiglieri, con il leghista Andrea Busin che ha voluto spiegare il perché la mozione presentata dalla maggioranza andasse sottoscritta. Un messaggio di pace e di grande spessore quello dell’esponente del Carroccio, che timidamente ha letto il suo punto di vista, scavalcando l’odio tra opposizioni e fazioni distinte e ricordando tutte le giovani vittime.

“Da appassionato storico e leggendo i libri delle brigate partigiane che hanno combattuto nell’Alto Vicentino è giusto che Thiene chieda e ottenga questa ricompensa al valore militare per la lotta di liberazione. La nostra città ha avuto un’importanza strategica decisiva. Dobbiamo studiare la storia lasciando però giudicare ala storia stessa. Dobbiamo smetterla di portare ai giorni nostri i pensieri e le contrapposizioni che c’erano 76 anni fa”.

Busin ha voluto leggere una sua lettera personale, che spiega con il cuore in mano il suo punto di vista:

“‘Bella ciao’, che bella canzone! Me l’ha insegnata la mia maestra in seconda o terza elementare come pure l’Inno d’Italia e tante altre canzoni eroiche deli Alpini, le sapevamo tutte a memoria.
Ho sempre pensato, ascoltando questa canzone, ai tanti ragazzi ventenni che con la loro vita e il loro sacrificio hanno donato a noi la libertà. Ragazzi ventenni dall’una e dall’altra parte che hanno vissuto questa storia con grande passione per un Italia diversa. Possiamo dire che c’era un’Italia diversa giusta e un’Italia diversa sbagliata. Questo però non ci fa dimenticare tutte le giovani vite innocenti spezzate per una guerra fratricida. Dall’una e dall’altra parte c’erano bravissimi e onesti ragazzi così come ragazzi senza scrupoli. Forse i senza scrupoli erano più da una parte che dall’altra ma quello che conta sono le vite spezzate di tantissimi giovani innocenti morti per una guerra tra fratelli. Tante volte mi sono chiesto: ‘se fossi nato in quegli anni da che parte sarei stato?’ Molto difficile per chiunque immaginare con certezza la propria posizione. Dipendeva molto dalla famiglia in cui nascevi, l’educazione che ricevevi e le paure che non ti davano il coraggio di ribellarti. Proprio per questo non mi sento di condannare nessun onesto e bravo ragazzo che sicuramente c’era da entrambe le posizioni. La maestra ci raccontava con vera enfasi le gesta di questi giovani senza farci odiare nessuno come nemico se non lo straniero che io da piccolo intendevo come tedesco. A pensarci bene, dopo tanti anni, lei aveva una sensibilità d’altri tempi, non parlava di altri italiani e io mi sono sempre immaginato lo straniero come nemico. Sembrava evitasse di parlare di guerra civile in modo da placare gli animi e dimenticare il prima possibile questa terribile pagina della nostra storia.
Non ci ha mai insegnato a odiare nessuno, neanche il tedesco perché ci diceva che ora i tempi sono cambiati e il soldato straniero cattivo non esiste più. Ho avuto veramente una brava Maestra, che sognava già dopo 25 anni dalla fine della guerra un‘Italia libera da rancori, pregiudizi e riappacificata.

Mi rattrista invece che il pensiero di questa semplice insegnante non abbia avuto seguito e dopo 76 anni non siamo ancora riusciti a placare gli animi e indire una festa di tutto il popolo italiano, una festa che chiude ogni ostilità e rancore senza ricondurla sempre a scontri politici dividendo ancora gli italiani in due fronti. Mi dispiace tanto che questa bellissima canzone patriottica venga usata da una parte politica e cantata con odio per contrapporsi ad altri italiani che la pensano in modo diverso. Se non canti ‘Bella Ciao’ sei fascista, se invece la canti sei un comunista. Io vorrei cantarla ed ascoltarla senza essere comunista o fascista ma come facevo alle elementari con la mia maestra, pensando a tanti poveri ragazzi che hanno perso la vita per la libertà e un’Italia che hanno solo sognato e purtroppo mai visto”.

A.B.

Thiene. ‘Perchè no alla decorazione e ricompensa al valore militare per l’attività partigiana nella Lotta di Liberazione’

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia