Spaccatura no, ma certo una divisione c’è stata all’interno del Movimento 9 dicembre Alto Vicentino. Un netto cambio di rotta che ha riguardato 3 coordinatori, che al termine della riunione di mercoledì scorso hanno presentato le loro dimissioni

dal gruppo. Una riunione tesa, un confronto aspro. All’origine della discussione, l’intenzione da parte di alcuni di sposare l’idea dell’indipendenza dal Veneto. E, di conseguenza, la proposta di rimuovere dai presidi del Comitato la bandiera italiana. “Questo per me è inaccettabile – commenta Rosè Gaspari, coordinatore del Movimento di Thiene -. Io mi sento veneto, mi sento italiano. E la bandiera italiana non voglio toglierla. Noi siamo nati come gruppo con degli obiettivi molto chiari: vogliamo abbattere il sistema italiano per creare un’Italia confederata, sul modello del Commonwealth. Qualcuno invece ha pensato di spostare l’obiettivo. E onestamente mi chiedo, perché? Gli indipendentisti già esistono, Liga Veneta, Veneto Stato e altri. E allora, perché entrare nel nostro movimento?”

Per cogliere la tensione tra gli aderenti al movimento 9 Dicembre Alto Vicentino basta scorrere i commenti sulla loro pagina Facebook. Come quello del vicecoordinatore Leo Colla: “Sono molto dispiaciuto dell’evolversi della situazione – scrive -. La mancanza di fiducia nel direttivo e la mancanza di intenti all’interno dello stesso e del movimento 9 Dicembre Alto Vicentino, mi costringe a prendere una decisione dolorosa ma inevitabile: rassegno le mie dimissioni. Mi dispiace sia finita così”. La “fine” è stato il voto di mercoledì sera, con la stragrande maggioranza tra presidiati e coordinatori a votare per il mantenimento della linea originaria. “Sia chiaro – prosegue Rosè Gaspari -, io sarei la persona più felice del mondo se il Veneto fosse indipendente. Non è questo il problema. Ma io mi sento comunque italiano. E sono coerente: abbiamo iniziato questa avventura con un obiettivo, non vedo perché dovremmo cambiare strada”.

Resta lo strappo, resta l’immagine di un movimento che sembra aver perso parte dell’iniziale spinta propulsiva. “No, secondo me questa vicenda ci dà ancora più forza – conclude Gaspari -, ci consente di fare chiarezza al nostro interno. Non mi sento tradito. Deluso, sì. E Molto dispiaciuto. Ma noi continueremo ad andare avanti. Abbiamo già contatti con altri gruppi che condividono le nostre idee. Magari ci assoceremo. Magari parteciperemo a qualche elezione amministrativa, magari non le prossime che sono troppo vicine, ma non è detto. Perché è vero, non vogliamo fare politica, ma è anche vero che andando all’interno potremmo davvero cambiare le cose”.

di Redazione Thiene on line

 

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