(Dire) “Dai nas sono stato torchiato ma non ho niente da nascondere, tutto quello che avevo da dire l’ho detto e tutti i documenti che mi hanno chiesto li ho dati. Non c’è nessun accordo sotterraneo, ho fatto domande scritte e ho ricevuto risposte scritte”. Lo afferma Luciano Flor, direttore della Sanità veneta, tornando sul tentativo di trovare sul mercato vaccini anti Covid intrapreso dal Veneto.

A questo proposito, Flor aggiunge alcune informazioni sulla vicenda, chiarendo che gli approfondimenti sono stati fatti su due proposte arrivate alla Regione, e in particolare una da un intermediario inglese (per 12 milioni di vaccini) e una da parte di un intermediario italiano (per 15 milioni di vaccini). Al momento la situazione è però in stallo, perché la Regione ha chiesto i numeri dei lotti che sarebbero eventualmente forniti e l’intermediario inglese non ha ancora risposto, mentre l’italiano ha risposto dicendo che “non è al momento in grado di garantirci la fornitura, e di rifarci vivi quando abbiamo l’autorizzazione”, chiarisce Flor. Ma “io non posso fare istanza di autorizzazione senza il numero di lotto, lo prevede la legge. Io per fare domanda di acquisto e di importazione di farmaci devo dare ad Aifa il numero di lotto e Aifa effettua le verifiche, andando anche sul posto”. Ciò detto, “non considero chiusa la partita, penso che sia meritoria l’azione della Procura, spero che questo riesca a chiarire se c’è costrutto o no”, interviene il presidente della Regione Luca Zaia.

Ricostruendo invece quanto avvenuto prima, in particolare con l’intermediario italiano, “un nostro fornitore che in primavera ci ha fornito mascherine Fp3 ci ha fatto sapere di essere in grado di farci avere vaccini. Abbiamo chiesto di farci sapere, al che lui si è messo in contatto con Rattà, che io non ho mai visto e non sono mai andato a cercare. Noi ci siamo interfacciati con il nostro fornitore”, conclude Flor.

“SPERO CHE IL PROSSIMO DPCM SIA LA PIETRA MILIARE DI NUOVA FASE”

“Nelle prossime ore avremo un incontro coi ministri Gelmini e Speranza sulle misure da adottare e non escludo un incontro con il presidente del Consiglio entro il 5 marzo”. Lo anticipa il presidente Luca Zaia, in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile. “Spero che questo Dpcm sarà la pietra miliare di questa seconda fase di covid, un grande spartiacque tra inverno che si chiude e primavera che inizia”, continua Zaia.

“Spero in misure di aiuto all’economia“, conclude il presidente della Regione. Anche perché “se fossero confermati i dati degli studi emergerebbe sempre più importante l’uso dei dispositivi. Non è un discorso contro le chiusure, sto solo guardando i dati, si capisce da tutti gli studi che il ruolo principale ce l’abbiamo noi cittadini. Spero che il Dpcm segua questa filosofia”.

‘Intermediari per comprare vaccini? Non è Grappa: bestialità’. Video

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